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Agora' Agora - 16 agosto 1990
COMUNITA' EUROPEA: PANNELLA SU RUOLO ITALIA

ROMA 16 AGO. (ADNKRONOS) - Il leader radicale Marco Pannella sottolinea in una dichiarazione che "Quel che resterà certamente come una occasione perduta e una responsabilità forse senza pari nella nostra politica estera da vent'anni a questa parte è la totale assenza di una politica comunitaria e federale europea ridotta alla caricatura di un uso meccanico della cosiddetta 'troika'".

A guidizio di Pannella "Le diversità di fondo della politica francese, di quella anglo-americana e di quella tedesca dovevano immediatamente essere affrontate, magari ai massimi vertici comunitari e nazionali dei dodici su convocazione e iniziativa politica, doverosa, da parte dell'Italia".

Marco Pannella aggiunge che "il pentapartito sta raggiungendo inoltre un nuovo primato di piattezza, di sterilità e di consumo della botte di cui si raschia il fondo: restiamo l'unico paese europeo a non avere una Commissione parlamentare della Camera per gli affari comunitari, un impegno dei governi Craxi, Goria, De Mita e Andreotti. Tutto questo, sembra, perchè non si sa se l'on. Antonio Bruno debba presiedere alla riapertura delle case chiuse o a questa commissione oppure se a presiederla debba essere invece Giovanni Negri".

Il leader radicale ricorda che "A fine ottobre dovrebbero tenersi a Roma le grandi assise dei Parlamenti europei: una iniziativa che costituiva l'unica traduzione non grottesca o irresponsabile del referendum italiano sui poteri costituenti al Parlamento europeo e sulla costituzione oggi degli Stati Uniti d'Europa".

"Che anche il PCI si limiti a balbettare un suo dissenso vagamente pacifista, da socialdemocratici di secondo rango dell'inizio degli anni '50 - afferma Pannella - è altrettanto grave. Il federalismo di Altiero Spinelli, eredità politica proclamata comune, costringente e qualificante dal 'vecchio' PCI, non è infatti più che un balbettio per la costituenda 'cosa'".

"Tutto questo - conclude Pannella - impica l'urgenza e la necessità della costituzione di quel partito democratico che, annunciata e poi subito abbandonata da Renato Altissimo e Giorgio La Malfa, sembrava credibilmente costituire l'obiettivo di tanta parte del PCI".

 
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