LENINGRAD,2 SETTEMBRE Oltre 1500 persone venute da tutte le parti del mondo partecipano alla Seconda conferenza Internazionale sui Diritti Umani. La Conferenza fa seguito a quella che si e' svolta nel 1988 a Cracovia in Polonia. In origine doveva tenersi a Vilnius in Lituania ma il Governo sovietico ha negato il permesso.
E solo grazie al lavoro svolto dal Sindaco di Leningrado Anatoli
SOBCHAK e degli altri deputati radicali del Soviet si e' avuta la possibilita' di realizzarla a Leningrado.
I lavori sono stati aperti dal Presidente lituano Vytautas LANDSBERGIS cui sono seguiti gli interventi del Presidente della Commissione sui Diritti Umani del Senato polacco Zbigniew ROMASZEWSKI e di Anatoly SOBCHAK.
La delegazione radicale era composta da Lorenzo STRIK LIEVERS
del Gruppo federelista europeo al Senato italiano e Marino BUSDACHIN del Consiglio Federale del Partito radicale; da Irina PODLESSOVA, Nikolaij KHRAMOV, Sasha PRONOZIN radicali sovietici e da Pavel TIMCO radicale cecoslovacco.
Lorenzo Strik Lievers nel suo intervento a nome del Partito radicale ha detto: "Il terreno forse decisivo su cui si misura la nostra scommessa politica e' la sorte della trasformazione democratica e della creazione dello Stato di diritto nei paesi che escono dal totalitarismo comunista, a partire dall'Unione Sovietica. Propio perche' la democrazia qui sta nascendo, con una forte carica di tensioni e di tensione ideale, e non e' diventata
routine, in molti aspetti degenerata nella negazione dei propri stessi principi, come spesso accade in occidente, essa e' insieme
ricca di potenzialita' straordinarie ed esposta a rischi molto gravi.
Non e' un paradosso affermare che propio qui, in questi paesi, oggi sta la capitale, intesa come luogo propulsore, della democrazia nel mondo."