Premesso che:
- Pierluigi Concutelli, attualmente detenuto nel carcere giudiziario di Rebibbia, da 14 anni in espiazione di pena, ha inoltrato nel novembre del 1989 una istanza di permesso per gravi motivi di famiglia, ex art. 30 Ordinamento Penitenziario, per recarsi a trovare la madre, alla quale nel 1987 è stato diagnosticato un carcinoma polmonare dal decorso già avanzato;
- nel maggio di questo anno lo stato di salute della madre è ulteriormente peggiorato con il sopraggiungere di metastasi al fegato ed in questi giorni sono iniziati scompensi cardiaci con un collasso avvenuto sabato 8 settembre 1990;
- nel luglio del 1989 Concutelli ha già usufruito per questi motivi di un permesso di tre ore sotto scorta;
- nel gennaio 1990, a detta del magistrato di Sorveglianza competente a decidere, dott. Daga, non v'era traccia dell'istanza presentata nel novembre precedente, per cui nello stesso gennaio veniva reiterata l'istanza di permesso;
- nel marzo 1990, a detta del dott. Daga, non v'era traccia di questa seconda istanza, mentre dalla segreteria detenuti del carcere assicuravano che l'istanza era stata regolarmente inoltrata;
- il 2 aprile 1990 veniva inoltrata un'ulteriore istanza, in seguito alla quale il magistrato di Sorveglianza disponeva una visita fiscale tendente ad accertare le condizioni di salute della madre; tale visita veniva effettuata il 14 maggio, ed il 15 maggio il referto veniva ritirato dai carabinieri ed inoltrato a Roma il giorno successivo;
- il 30 luglio 1990 la segreteria del Tribunale di Sorveglianza comunicava che i carabinieri non avevano ancora trasmesso il referto del medico fiscale, mentre, su accertamento dei famigliari, i carabinieri di Portogruaro confermavano di aver inoltrato il referto il 16 maggio;
- il 31 agosto, il dott. Daga affermava di non aver ancora ricevuto il referto medico e di aver disposto un sollecito presso i carabinieri, che in data 10 settembre non era ancora pervenuto.
Per sapere:
Se corrisponde al vero quanto in premessa e, in tal caso, di chi siano le responsabilità dei ritardi nell'inoltro della documentazione e quindi nella decisione e cosa intenda fare, nell'ambito delle proprie competenze, affinchè sia assicurato il pieno rispetto delle norme dell'Ordinamento Penitenziario relative ai permessi per gravi motivi familiari.
Mauro Mellini Peppino Calderisi