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Archivio Emma Bonino commissario UE
Il Sole-24ore - 11 marzo 1995
GUERRA DEL PESCE IN ATLANTICO, RITORSIONI UE CONTRO IL CANADA
Sequestrato un peschereccio spagnolo - Vertice d'emergenza a 15

Il Sole-24ore, 11 marzo 1995

di Alfredo Sessa

Bruxelles - Le acque fredde e profonde del Banco di Terranova, passate alla storia per aver inghiottito il Titanic, sono teatro in questi gironi di una tempesta diplomatica tra Canada e Unione Europea. A dare fuoco alle polveri è un complesso intreccio di interessi economici ed ecologici che vede su fronti contrapposti Bruxelles e Ottawa, e come inconsapevole protagonista un pesce, l'ippoglosso, ambita preda delle rispettive flotte di pescherecci.

La scintilla della crisi è scoccata nella serata di giovedì, quando cinque battelli da pesca spagnoli, che calavano le reti nelle acque internazionali, sono stati intercettati da tre guardacoste canadesi, uno dei quali ha tentato di abbordare il peschereccio "Estai". I pescatori si sono messi in contatto con la barca di ispezione dell'Unione europea, che era in zona, che a sua volta si è messa in comunicazione con le autorità canadesi per protestare. da parte canadese il contatto è stato bruscamente interrotto. Il battello Estai, che nella manovra ha subito dei danni, è stato sottoposto a sequestro. le manovre spericolate e il clima rovente non hanno causato spargimento di sangue tra i membri degli equipaggi.

Informata dell'accaduto, Emma Bonino ha convocato giovedì in tarda serata una conferenza stampa al vetriolo per denunciare l'episodio. il commissario europeo responsabile della Pesca ha definito senza mezzi termini l'atteggiamento dei canadesi "un atto di pirateria premeditata". la Bonino ha aggiunto che in passato la Estai è stata controllata ben 12 volte, e solo in un caso è stata rilevata un'infrazione agli accordi sulla pesca.

In un comunicato l'esecutivo di Bruxelles condanna il sequestro del battello spagnolo nelle acque internazionali al di fuori della giurisdizione canadese, in flagrante violazione della legge del mare. Il tutto, sottolinea la UE, dopo una serie di sforzi diplomatici che avevano visto scendere in campo anche il Presidente Jacques Santer, il quale aveva invitato a Bruxelles una delegazione canadese nel tentativo di trovare una via di uscita al contenzioso sulla pesca.

Il clima da cannoniere, in realtà, covava sotto la cenere già da alcuni giorni. Il tiro alla fune tra Ottawa e Bruxelles sulla pesca all'ippoglosso è incominciato in febbraio, quando l'Organizzazione della pesca del nord-ovest dell'Atlantico aveva deciso di diminuire drasticamente la quota di pescato autorizzata per il 1995. la quantità di ippoglosso che quest'anno potrà essere issata sui pescherecci non dovrà eccedere le 27.000 tonnellate contro le 60.000 del 1994. Il Canada si è visto attribuire il 60% del totale, mentre l'Unione Europea il 12,6%.

L'ippoglosso, detto anche halibut, può raggiungere i tre metri di lunghezza e i due quintali di peso. Oltre a essere commestibile, questo pesce rappresenta un'ambita preda perché dal suo fegato si può estrarre un olio purissimo, ricco di vitamine, utilizzato per la produzione di ricostituenti. Gli europei non sono contrari a una diminuzione delle catture, ma vogliono che le reti comunitarie possano pescare una quantità più abbondante. Ricordando che i battelli spagnoli e portoghesi hanno pescato più dell'80% degli ippoglossi nel 1994, Bruxelles ha fissato unilateralmente a 18mila 630 tonnellate, pari al 69% delle 27mila tonnellate autorizzate, la quota dei pescherecci europei per il 1995. Da parte sua, Ottawa ha replicato che la propria quota del 60% rispecchia la media delle catture canadesi degli ultimi venti anni. In gioco c'è la tutela dell'ippoglosso, che trova il suo habitat naturale sui banchi di Terranova. I canadesi temono che la cattura in grande stile da parte dei pescherecci spagnoli e portoghe

si possa impoverire la fauna ittica, e hanno proposto una moratoria di due mesi all'Unione europea per negoziare sulla conservazione degli stock.

Di fronte a quella che la Commissione definisce "una aggressione unilaterale", e "un'interferenza illegale con il diritto legittimo di pescare in acque internazionali", il Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri, al termine di una riunione straordinaria, ha intimato ieri al Governo canadese di rilasciare il peschereccio e di riparare i danni. Il Comitato si è riservato inoltre il diritto di prendere tutte le misure più opportune. Fonti diplomatiche hanno riferito che la Commissione è stata incaricata dai Quindici di preparare una serie di misure possibili da contrapporre alle mosse che il Canada farà sullo scacchiere della crisi. Come primo passo i Ministri europei della Ricerca, riuniti nella capitale belga, hanno intanto deciso di cancellare dall'ordine del giorno un accordo di cooperazione scientifica tra i Quindici e il Canada. E' stata chiesta, inoltre, la convocazione di una riunione urgente dell'Organizzazione della pesca del nord-ovest Atlantico. La guerra del pesce tuttavia non è d

ichiarata. L'Unione Europea ha sottolineato di voler rimanere aperta al dialogo e di non cercare lo scontro con il Canada.

 
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