"Di Donato ha tutto il diritto, e per quel che ci riguarda, tutte le ragioni di tuonare contro "il feeling De Mita-Veltroni", e contro le proposte di riforma elettorale con il premio di maggioranza che ripropongono il bipolarismo DC-PCI.
Ma Di Donato e tutto il PSI non hanno alcuna ragione ed alcun titolo per accomunare in questo quadro i referendum sulle leggi elettorali, dipingendoli come fa loro comodo e non per quel che essi sono giuridicamente e politicamente.
L'articolo di Pietro Scoppola pubblicato ieri su " La Repubblica", fa chiarezza sui reali contenuti dei referendum ed in particolare di quello sul Senato che realizza il passaggio dalla proporzionale ad un sistema maggioritario ed uninominale ( con una correzione proporzionalistica).
Questo referendum non è affatto antisocialista. Quest'accusa è semplicemente ridicola come dimostra inequivocabilmente il fatto che due terzi dei parlamentari socialisti, tra cui Di Donato, aderì nell'86 alla Lega per la Riforma Elettorale che aveva come obiettivo il sistema anglosassone".