La Camera,
ritenuto che la gravità della situazione dell'ordine e della sicurezza pubblica in tutto il Paese ed in particolare in Campania, Calabria, Sicilia e ormai anche in Puglia, ha assunto caratteristiche e propensioni tali che non possono ricondursi solo all'inadeguatezza dell'apparato di polizia e di giustizia né possono essere affrontate unicamente su tale piano;
ritenuto che a fronte di organizzazioni criminali che controllano ampie zone di tali regioni il potere pubblico appare ormai spesso gravemente tarato da corruttela, clientelismo, inefficienza, lottizzazione e che conosce intrecci di illegalità, non meno capillari e penetranti di quelli mafiosi, talvolta in concorrenza ed altre volte in combutta con la mafia e la camorra propriamente dette;
ritenuto che al prodursi della situazione lamentata non possono considerarsi estranee né di limitata rilevanza, le scelte effettuate in ordine alle cosiddette "strategie", scelte effettuate per lo più sotto l'incalzare dell'emozione suscitata dagli eventi delittuosi e sotto la pressione, se non direttamente ad opera, di gruppi di pressione esistenti all'interno di poteri dello Stato cui tali scelte non competono, anche con la creazione di leggi speciali di dubbia costituzionalità e di prassi in contrasto con le leggi vigenti;
ritenuto che il ricorso ai maxiprocessi, alle misure di prevenzione, ai "pentiti" e l'abuso nel ricorso alle fattispecie associative, più in generale la "giustizia dell'emergenza", hanno clamorosamente fallito il loro scopo, anche sul piano dei risultati sull'andamento della criminalità e sulla sua repressione, mentre hanno contribuito ad aggravare la diffidenza e la sfiducia delle popolazioni nella Giustizia e nello Stato;
ritenuto che è in atto nei confronti del nuovo codice di procedura penale una vera e propria forma di "larvato sabotaggio" (cui volle alludere anche il Procuratore Generale presso la Corte Suprema di Cassazione nel discorso per l'inaugurazione dell'anno giudiziario, senza che peraltro si desse alcun seguito a tale altissimo e gravissimo rilievo) da parte di taluni ambienti giudiziari e degli apparati di polizia e più in generale sembra che vi sia chi persegue, pur nell'esercizio di pubblici poteri, una politica del "tanto peggio tanto meglio " che crea disorientamento e sfiducia, mentre le giuste rivendicazioni di condizioni accettabili di lavoro e di efficienza dei servizi affidati, come pure lo sdegno ed il turbamento per efferati atti di criminalità che direttamente colpiscono magistrati ed appartenenti alle forze dell'ordine, vengono sfruttati per stimolare atteggiamenti di insofferenza e di antagonismo nei confronti dei poteri dello Stato e per inammissibili pretese di irresponsabilità e intoll
eranza di ogni critica ed ogni controllo;
ritenuto che per superare la crisi attuale occorre promuovere anzitutto un'opera di risanamento di ogni apparato dello Stato, delle Regioni, degli Enti locali e degli altri Enti pubblici, ristabilendo responsabilità, legalità e rispetto per i diritti dei cittadini, mettendo al bando metodi amministrativi lottizzatorii, corrotti, clientelari e mafiosi;
ritenuto che lo scrupolo garantista nell'amministrazione della giustizia, anziché rappresentare un impaccio per il perseguimento alla verità e della giusta punizione degli autori di reati è l'unica via per assicurare una duratura adesione e solidarietà delle popolazioni, essenziale per il superamento delle attuali popolazioni, essenziale per il superamento delle attuali contingenze, all'opera di giustizia e di ristabilimento dell'ordine e della sicurezza;
ritenuto che un necessario, efficace mutamento di metodi per il perseguimento di risultati diversi e positivi comporta la necessità di sostituire in funzioni preminenti dei pubblici poteri quanti hanno assunto responsabilità di scelte e gestioni rivelatesi fallimentari, bandendo ogni forma di protagonismo e superando solidarietà e connivenze corporative e politiche;
ritenuto che le previsioni in ordine alle necessità di provvedere tempestivamente con larghezza di stanziamenti ai supporti per l'attuazione del nuovo codice di procedura penale e più in generale per il funzionamento e l'ammodernamento della Giustizia, previsioni avanzate da varie parti, si sono rivelate esatte e gravi sono le conseguenze dei tagli effettuati rispetto a tali previsioni, mentre permane una grave carenza,
tutto ciò premesso la Camera
riafferma la necessità
di affrontare con decisione e fermezza in tempi brevi un'opera di restaurazione della legalità , della imparzialità e dell'efficienza in ogni settore dei pubblici poteri nelle zone in cui più grave è la minaccia della criminalità organizzata con interventi diretti alla utilizzazione del pubblico denaro con modalità e destinazioni capaci di incidere effettivamente nelle larghe sacche di miseria e di sottosviluppo esistenti in tali zone;
di perseguire efficacemente, assieme alle forze più note e conclamate di criminalità, quelle relative ai reati contro la Pubblica Amministrazione e gli intrecci di interesse e di potere che li utilizzano e li favoriscono;
di organizzare le forze di polizia nelle zone più tormentate dalla criminalità avendo presente soprattutto l'aspetto qualitativo di esse, i supporti tecnici d'indagine e le strutture adeguate ai compiti difficili cui esse sono destinate;
di perseguire, con tenacia e puntualità, tutti i delitti di grave entità, per i quali troppo spesso di dà per scontata l'impossibilità di individuare i colpevoli, nonché per presunto l'appartenenza delle vittime all'ambiente mafioso;
di mettere in atto tutte le misure più efficaci per far fronte al fenomeno criminale delle estorsioni che spesso si risolve in una vera e propria forma di tassazione generalizzata su ogni forma di attività commerciale, artigianale, industriale e professionale, con conseguenze grossissime sulla già disastrata economia delle regioni interessate e con l'instaurazione di un esteso capillare ed articolato controllo del territorio da parte delle organizzazioni criminali;
e pertanto
impegna il Governo
ad intraprendere, con carattere prioritario nelle regioni più colpite dalla criminalità organizzata, una vasta opera di risanamento delle amministrazioni dipendenti ed attraverso ogni funzione di vigilanza, controllo e promuovimento di procedure nei confronti di ogni altra Amministrazione e funzione pubblica, perseguendo la rimozione di forme di clientelismo, di corruzione, di prevaricazione, di spreco e di distrazione del denaro pubblico, al contempo perseguendo, con ogni forma idonea nell'ambito delle sue competenze, la rimozione di quanti siano responsabili di scelte risultate rovinose ed inconcludenti, tanto più se effettuate fuori dell'ambito di competenze istituzionali,nella lotta alla criminalità;
a dotare gli apparati di polizia delle zone più esposte di organici adeguati, di personale qualitativamente idoneo per professionalità e probità, di strumenti materiali sufficienti, dotando altresì l'apparato giudiziario di mezzi e di personale secondo le effettive necessità, evitando sprechi e stabilendo razionali criteri di priorità, predisponendo un piano finanziario e normativo con riferimento specifico alle necessità accertate ed alle disponibilità; a mettere in atto nelle zone suddette una politica dell'ordine e della sicurezza pubblica tendente ad assicurare il massimo di tutela immediata della vita e dei beni di tutti i cittadini soprattutto da ogni forma di attentato, di minaccia, di ricatto e di prevaricazione contro chiunque commessi, mirando a smantellare la vasta rete di prelievo di tangenti di ogni tipo che gravasse sui cittadini e sull'economia;
a provveder allo smantellamento o, altrimenti, alla ristrutturazione in base ad una chiara individuazione delle finalità, dei poteri e dei rapporti con altri organismi e poteri, dell'alto Commissariato Antimafia;
a respingere fermamente ogni tentativo di sabotaggio più o meno larvato del nuovo codice di procedura penale individuando i responsabili ed a respingere altresì ogni forma di sfruttamento eversivo della grave situazione dell'ordine e della sicurezza pubblica, tanto più se dettato da insofferenze di ogni controllo, responsabilità e critica e se perseguito attraverso la procurata inefficienza di funzioni pubbliche relative alla repressione del crimine;
a riferire periodicamente al Parlamento sullo stato della sicurezza e dell'ordine nelle varie regioni, sull'andamento dell'amministrazione della Giustizia, sull'individuazione dei bisogni e delle responsabilità al riguardo.
Mellini
Calderisi
Cicciomessere
Tessari
Bonino
Stanzani Ghedini
Zevi