Dopo la consegna di 608.000 firme avvenuta il 2 agosto scorso, sono giunte al Comitato promotore altre 25.000 firme circa inviate dalle segreterie comunali nei mesi di giugno e luglio ma recapitate, per il disservizio postale, con un ritardo in taluni casi superiore a tre mesi.
Il Comitato promotore ha sottoposto la questione al Ministro delle Poste Mammì ringraziandolo per l'attenzione dedicata a questi problemi, in quanto i ritardi postali - relativi a circa 1000 Comuni - incidono in questo caso su fondamentali diritti costituzionali dei cittadini che avevano regolarmente e tempestivamente sottoscritto le richieste referendarie.
Questa mattina i promotori dei referendum si sono comunque recati in Cassazione per consegnare ben 15 scatoloni contenenti i plichi postali ancora sigillati, recanti i timbri con le date di spedizione e di arrivo di queste firme, in quanto si tratta di cittadini che hanno firmato regolarmente entro i termini di legge.
Tra i casi di ritardi più vistosi le firme inviate dalle segreterie comunali di Salice Salentino (LE) spedite il 30 maggio e arrivate il 6 settembre (100 giorni!), quelle di Candidoni (RC) spedite il 9 luglio e giunte il 15 settembre (68 giorni!), ma anche quelle di Comuni come Torrepellice (TO) o Assisi le cui raccomandate espresse sono giunte rispettivamente con 28 e 12 giorni di ritardo.