Mosca, 7 ottobre 1990 - Il divieto governativo non ha impedito che un migliaio di persone si raccogliesse davanti al Ministero della Difesa dell'Unione Sovietica in Arbatskaja Plosciady e manifestassero le loro ragioni in favore dell'adozione di una legge che renda legale l'obiezione di coscienza e regoli un servizio civile alternativo a quello militare. La manifestazione era stata indetta in appoggio al progetto di legge presentato al Parlamento della Repubblica Russa. Il progetto di legge e' stato redatto dal Partito radicale assieme al Comitato delle Madri dei soldati e ad altre associazioni pacifiste.
Durante la manifestazione hanno parlato:
Alexander Kalinin deputato del Soviet di Mosca emilitante radicale
Sasha Pronozin, obiettore di coscienza, radicale
Stanislav Philimonov, deputato del Soviet di Mosca
Maria Kirbassova, Presidente del Comitato Madri dei Soldati
Andrej Issaiev, della Confederazione anarco-sindacalista
Dmitry Kuzmin, del Partito socialista.
Marino Busdachin, del Consiglio Federale del Partito radicale, ha dichiarato: "Si temevano incidenti o interventi della polizia visto il "niet" governativo ma lo svolgersi pacifico della manifestazione, il metodo nonviolento attuato dal migliaio di giovani presenti e il comportamento corretto delle centinaia di miliziani posti a guardia del ministero ha permesso di realizzare
questa azione di dialogo che solo qualche mese fa poteva sembrare un sogno. Un successo della nonviolenza, della volontà di operare dei radicali sovietici e delle forze che assieme al loro lottano
in difesa dei diritti umani."