Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
lun 12 mag. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Notizie Radicali
Agora' Agora - 10 ottobre 1990
TIBET: INTERPELLANZA DEL GRUPPO FEDERALISTA EUROPEO

I sottoscritti chiedono d'interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri ed il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:

la Repubblica Popolare di Cina ha condannato l'uso della forza contro il Kuwait da parte dell'Iraq ed ha aderito e sostenuto, in seno al Consiglio di sicurezza dell'ONU, le risoluzioni di sanzione politica e di embargo contro Saddam Hussein, mentre continua ad imporre la più feroce repressione del popolo tibetano e dei dissidenti cinesi;

la stessa Repubblica Popolare di Cina, diversamente da quanto verificatosi in altri momenti storici, reputa oggi determinante ed insostituibile il ruolo delle Nazioni Unite ma si oppone ad ogni iniziativa di questo organismo volta a tutelare l'identità culturale e religiosa del popolo tibetano;

la Repubblica popolare cinese considera ogni intervento internazionale volto a difendere i diritti umani in Cina e ad impedire il genocidio del popolo tibetano come inammissibile ingerenza negli affari interni, come si evince dalla nota formale consegnata alla Cee dall'Ambasciata della Repubblica popolare cinese presso la Comunità europea il 25 marzo 1989:

»1. Secondo alcune informazioni, tre parlamentari europei di nazionalità italiana sono in procinto di presentare d'urgenza al Parlamento Europeo un progetto di Risoluzione concernente la situazione tibetana, accusando calunniosamente il governo cinese di dedicarsi alla repressione in Tibet e chiedendo ai dodici paesi membri della Comunità europea di rispondere all'appello del Dalai Lama, al fine di convocare una riunione internazionale per discutere il sedicente "programma di pace" del Dalai Lama. Siamo vivamente preoccupati al riguardo.

2. La Regione autonoma del Tibet è parte integrante della Cina. Gli affari del Tibet fanno parte della politica interna cinese. Nessun governo, parlamento o individuo straniero ha il diritto d'intromettervisi. Se il Parlamento Europeo discuterà della situazione del Tibet, ciò costituirà un'ingerenza negli affari interni della Cina, e noi non potremo assolutamente accettarlo ;

alcune imprese italiane ritengono che i propri interessi economici in Cina debbano essere privilegiati rispetto al dovere politico di isolare, anche con sanzioni economiche, un paese che viola in modo sistematico e brutale "le libertà individuali e il libero esercizio delle proprie opinioni";

alcune imprese italiane hanno organizzato una forte campagna di pressione per convincere il Governo italiano a ridurre il livello di sanzioni nei confronti della Repubblica Popolare di Cina, annunciando sui giornali specializzati che questa loro richiesta sarà accolta dal Parlamento;

la Repubblica Popolare di Cina è ormai uno degli ultimi paesi a regime comunista che si ostina ad impedire la trasformazione democratica delle sue istituzioni e l'esercizio dei più elementari diritti civili e politici;

l' organizzazione "Amnesty International" continua a denunciare l'impiego della tortura, dell'arresto e della condanna senza alcuna garanzia processuale da parte delle autorità cinesi;

per sapere se il Governo intenda confermare le sanzioni decise dopo la strage di Tien An Men nei confronti della Repubblica Popolare Cinese vincolando ogni eventuale riduzione di questi provvedimenti alla adozione di misure significative per la democratizzazione della Cina, per il pieno rispetto dei diritti della persona e per il riconoscimento della identità tibetana.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail