Presentata dagli on. :
- Sakellariou, a nome del gruppo socialista;
- Lenz, a nome del gruppo del partito popolare europeo;
- Von Alemann, a nome del gruppo liberale e democratico riformatore; - Monnier-Besombes, a nome del gruppo per la Sinistra Unitaria Europea;
- De La Malene, a nome del gruppo dell'Alleanza Democratica Europea; -- Vandemeulebroucke, Blaney e Ewing a nome del gruppo Arcobaleno
volta a sostituire le proposte di risoluzione degli on.:
- Von Alemann, a nome del gruppo liberale e democratico riformatore (doc. B 3-1747/90)
- Vandemeulebroucke, a nome del gruppo Arcobaleno (doc. B 3-1759/90)
- Rossetti e altri, a nome del gruppo per la Sinistra Unitaria Europea (doc. B 3-1786/90)
- Monnier-Besombes, a nome del gruppo Verde al Parlamento Europeo (doc. B 3-1820/90)
Sul Kosovo
Il Parlamento Europeo,
A. gravemente allarmato per la situazione dei diritti umani nel Kosovo, dove da molto tempo si ripetoni scontri gravissimi tra la polizia repubblicana e la popolazione locale che sono costati la vita a decine e decine di persone, hanno provocato arresti indiscriminati e gravissime violazioni dei diritti umani e visti i numerosi assassini e gli arresti effettuati il 21 settembre di 6 ex membri del governo locale, tra i quali l'ex primo ministro Jusuf Zeijnulahu e l'ex ministro degli interni;
B. colpito negativamente dallo scioglimento dell'assemblea della regione autonoma da parte delle autorità repubblicane serbe, dalla censura nei confronti delle fonti di informazioni e dalla chiusura di sedi giornalistiche e televisive nonché dall'espulsione dalle cliniche di centinaia di medici e infermieri di etnia albanese e dal licenziamento di oltre 11.000 lavoratori sempre per ragioni etniche;
C. visto il rafforzamento delle unità speciali, civili e militari;
D. vista l'espulsione in data 29 agosto 1990 di membri della "Federazione Internazionale dei diritti dell'uomo" del Kosovo da parte delle autorità serbe;
E. considerando il sostegno e la solidarietà che le repubbliche solvena e croata hanno dimostrato nei confronti del Kosovo;
F. temendo che in qeusta situazione non esistano le condizioni per il libero e democratico svolgimento delle elezioni repubblicane del prossimo dicembre e di quelle federali nel gennaio 1991;
G. paventando che il possibile ulteriore aggravamento della tensione possa far precipitare la situazione sino alla guerra civile, accentuando le già rilevanti contrapposizioni tra le diverse repubblcihe e alimentando ulteriori contraddizioni etniche;
H. preoccupato per l'integrità territoriale jugoslava, quale che sia la forma istituzionale che essa ha attualmente o vorrà darsi in futuro;
1. condanna qualsiasi violazione dei diritti dell'uomo e dei diritti civili nel Kosovo da parte delle autorità serbe;
2. chiede alle autorità serbe:
- di ritirare le forze militari dal Kosovo,
- di rilasciare tutti i prigionieri politici arrestati dal 1981 ad oggi,
- di por fine a qualsiasi forma di assassinio, tortura, arresto arbitrario e maltrattamento di prigionieri politici di nazionalità albanese, nonché di abolire la censura e reintegrare nel loro posto di lavoro tutti gli albanesi licenziati dal marzo 1989 a questa parte;
3. chiede il ripristino degli orgnai assembleari sciolti d'autorità e la riapertura di giornali ed emittenti radiotelevisive regionali rispettando la libertà d'informazione e di opinione;
4. chiede che le prossime elezioni si svolgano con tutte le garanzie di libertà e di democrazia; ritiene necessario uno sforzo straordinario da parte delle autorità serbe e delle forze rappresentative della popolazione albanese del Kosovo perché si giunga ad una tregua che consenta l'avvio di un dialogo e la ricerca di un ragionevole compromesso sui problemi dell'autonomia della regione e su quelli dei diritti e garanzie per le etnie che convivono in quel territorio;
5. decide di inviare nel Kosovo la delegazione per le relazioni con la Jugoslavia e chiede a questo fine alle autorità di tal e paese di garantire a quest'ultima la possibilità di muoversi e di stabilire gli opportuni contatti in tutta libertà;
6. conferma la sua disponibilità a sostenere gli sforzi intrapresi dal governo federale per risanare la situazione economica, avviare un'economia sociale di mercato e la democratizzazione delle istituzioni, avvicinare le istituzioni e l'economia jugoslavia all'Europa comunataria;
7. chiede alla Commissione delle Comunità europee di subordinare pienamente le sue trattative concernenti il protocollo finanziario tra la Jugoslavia e la CEE a una corretta osservanza dei diritti dell'uomo nel Kosovo e dall'Atto finale di Helsinki;
8. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione, alla Commissione, al Consiglio, al governo della Jugoslavia e della Serbia e ai Ministri degli Esteri riuniti nell'ambito della cooperazione politica.