DICHIARAZIONE DI SERGIO D'ELIA, CONSIGLIERE FEDERALE DEL PARTITO RADICALE.Roma, 26 ottobre - Sulla proposta di legge presentata oggi alla Camera dal Pri per la modifica della legge Gozzini, con cui si vuole escludere oggettivamente i condannati per gravi reati dai permessi premio, dalla semilibertà e dalla condizionale, Sergio D'Elia, consigliere federale del Partito Radicale ha dichiarato:
"Per quanto è stato comunicato alla stampa, sulla proposta di legge del Pri per la modifica della legge Gozzini possiamo dire che la sua "filosofia" è in netto contrasto con il dettato costituzionale e le sentenze della Corte Costituzionale antecedenti alla stessa Gozzini, con cui vengono affermati il principio che il condannato, qualunque sia il reato per cui è in carcere, deve essere recuperato alla vita sociale ed il principio che la sua pericolosità non può essere presunta una volta per sempre ma provata nella sua attualità e individualità. Si assumano i repubblicani più correttamente la responsabilità di proporre la modifica dell'articolo 27 della Costituzione, altrimenti delle loro proposte sull'ordine pubblico resta solo un senso di vendetta nei confronti dei detenuti in base al principio che chi dentro è dentro e chi è fuori è fuori".