Budapest, 6 novembre 1990
Signor Presidente,
Come Lei avrà potuto sapere dalla stampa e forse dai suoi collaboratori, al signor Doru Braia è stato impedito, la settimana scorsa, di entrare in Romania, il suo Paese, e di partecipare alla prima conferenza sui diritti umani che si è tenuta dal 25 al 28 ottobre a Timisoara.
Lei saprà anche che dopo aver passato 48 ore nel posto di frontiera di Nadlac ed aver iniziato un sciopero della fame al fine di ottenere dalle autorità rumene competenti una giustificazione legale dell'interdizione ad entrare in Romania, il signor Braia è stato espulso manu militari in Ungheria.
Dalla stampa e dai suoi collaboratori Lei avrà forse anche saputo che questo episodio non è avvenuto senza provocare diverse reazioni - tutte rigorosamente nonviolente. Diversi membri della Società Timisoara, il suo Presidente George Serban, e diversi membri del Partito radicale transnazionale si sono uniti al digiuno del signor Braia e hanno assistito alla sua espulsione. Dal canto suo la Conferenza sui Diritti dell'Uomo di Timisoara ha deciso, al termine dei suoi lavori, di incaricare una delegazione al fine di incontrare il ministro degli interni.
Quello che forse i suoi collaboratori non Le avranno detto, è che al termine di questo incontro era stato annunciato che il problema Braia sarebbe stato risolto al piu' presto. A conferma di quanto dichiarato dalle autorità di Bucarest, Doru Braia ha ricevuto una telefonata dal Ministero degli Interni, che gli annunciava che poteva recarsi presso l'Ambasciata rumena di Budapest per ritirare un nuovo passaporto.
Molto felice, come tutti noi, di una così felice conclusione ad un così triste episodio, Doru Braia si è quindi recato all'Ambasciata rumena di Budapest, dove si è visto comunicare dalle autorità dell'Ambasciata che non poteva certo ottenere un nuovo passaporto bensì avviare una procedura burocratica che gli avrebbe concesso entro un minimo di tre mesi di ottenere il documento richiesto.
Non possiamo credere che di questi particolari - di indubbio cattivo gusto - Lei sia stato informato dalle persone responsabili. Per questo ci appelliamo a Lei perchè, forte della Sua autorità, intervenga al fine di ristabilire la legalità, il diritto.
Come Lei avrà già capito a noi non importano qui le idee e le convizioni politiche del signor Braia. A noi interessa che sia ristabilito un diritto negato, a noi interessa difendere un uomo che, senza alcuna giustificazione legale, non può entrare nel suo paese e non può partecipare alla vita politica dello stesso.
Sicuri che Lei non potrà che capire l'importanza, anche simbolica, di questo episodio, anche in relazione a quanto Lei, il governo rumeno e le massime autorità rumene state facendo per confortare la democrazia in Romania, e l'immagine del Suo paese in Europa e nel mondo, La preghiamo, Signor Presidente, di ricevere l'espressione dei nostri migliori sentimenti,