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Agora' Agora - 9 novembre 1990
SIT-IN DAVANTI AL SENATO PER LA MESSA IN CALENDARIO DELL'INDULTO E PER LA DIFESA DELLA LEGGE GOZZINI.
SI ESTENDE LA MOBILITAZIONE NELLE CARCERI.

SOTTO ACCUSA LA RAI E LA STAMPA.

Roma, 9 novembre - Per l'indulto e per la difesa della legge Gozzini, si è svolto oggi davanti al Senato un sit-in promosso dal Partito Radicale, dall'Associazione "Ora d'Aria", dalla Fgci, da Dp, dall'Arci. Alla iniziativa hanno aderito il Gruppo Abele di don Ciotti, Carcere e Comunità, Exodus, il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, il Gruppo Federalista Europeo della Camera, il Gruppo di Democrazia Proletaria della Camera, l'Associazione per la Pace, la Fondazione Michelucci, l'Associazione Anagrumba.

Alla manifestazione erano presenti tra gli altri il primo segretario del Partito Radicale Sergio Stanzani, il deputato Sandro tessari, i senatori Franco Corleone e Lorenzo Strik-Lievers, Mariateresa Di Lascia, consigliere Federale del PR e Maurizio Turco vicetesoriere del PR. Nei giorni scorsi più di cento tra parlamentari, personalità del mondo religioso, della cultura e giornalisti - tra cui Pierluigi Onorato, Marco Pannella, Carole Beebe Tarantelli, Livia Turco, Sergio Stanzani, Franco Bassanini, Ersilia Salvato, Giovanni Russo Spena, Alma Agata Cappiello, Stefano Rodotà, Giulio Maceratini, don Luigi Ciotti, mons. Luigi Di Liegro, padre Ernesto Balducci, don Antonio Mazzi, Giampiero Rasimelli, Gianni Cuperlo, Giulio Giorello, Rossana Rossanda, Luigi Manconi, Mauro Paissan... - avevano sottoscritto un appello rivolto al Presidente del Senato e al presidente della Commissione Giustizia del Senato per la messa in discussione immediata dell'indulto già approvato dalla Camera il 3 ottobre scorso.

Per lo stesso motivo, migliaia di telegrammi sono stati inviati dalle carceri e da semplici cittadini a Giorgio Covi, presidente della Commissione Giustizia.

I manifestanti hanno indossato cartelli in cui si chiedeva l'immediata decisione sull'indulto ed il rispetto della legge Gozzini da parte del governo che domani si riunisce per decidere le modifiche alla legge penitenziaria. E' stato steso davanti al Senato uno striscione con la scritta "Ne colpite cento per rieducarne uno". Infatti sono il 99% i detenuti in permesso premio che nei primi sei mesi di quest'anno hanno fatto regolarmente rientro in carcere. In alcuni cartelli inoltre si è denunciato il comportamento della stampa e della televisione, in particolare del Tg1 di Bruno Vespa, che ha offerto una informazione distorta o censoria sulla legge Gozzini a cui sono state imputate le cosiddette "scarcerazioni facili", come le scadenze termini o gli arresti domiciliari o le semilibertà che con la legge Gozzini nulla hanno a che vedere.

Continua intanto e si estende la mobilitazione nelle carceri. Ai detenuti di Rebibbia, Fossombrone, Saluzzo, Padova, Prato, Bergamo, che da giorni attuano lo sciopero della fame, delle lavorazioni e l'"autoconsegna" nelle celle rinunciando all'ora d'aria, si sono aggiunti oggi quelli del carcere di Lecce e di Brindisi. A Bergamo, ai detenuti in sciopero si sono affiancati anche militanti radicali che attuano fuori un digiuno a staffetta.

 
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