L'Europa e l'America Latina si preparano a dissociarsi dalla guerra alla droga degli Stati Uniti, il cui fallimento è stato recentemente sottolineato dalle dimissioni dello zar della droga di Washington, William Bennett.
PER UNA SCARCERAZIONE IMMEDIATA
Dal 22 al 24 novembre, ad Atene, si terrà un Forum sulla Legalizzazione della Droga, con il sostegno del segretariato giovanile del governo greco. Nel suo discorso di apertura al Forum, il premio Nobel per l'economia Milton Friedman ha dichiarato:
"E' assai opportuno che questa conferenza si svolga ad Atene, la culla della democrazia. Noi dobbiamo lavorare tutti insieme per mettere fine a questa tragedia della droga. Il proibizionismo sta corrompendo l'intera struttura legale della società".
Le recenti rivolte nelle carceri di Atene hanno rinnovato l'appello per la scarcerazione dei prigionieri detenuti per violazioni alla legge sulla droga. Con il patrocinio di importanti imprenditori, il Forum si concentrerà sul dibattito che sta emergendo tra i sostenitori della legalizzazione che vorrebbero un libero mercato, e quelli che propongono una distribuzione di droga controllata dallo stato. Oratori qualificati, tra cui medici, giudici e funzionari di polizia, metteranno a confronto le esperienze di città europee che hanno promosso delle politiche pragmatiche sulla droga, come Amsterdam, Liverpool, Amburgo, Zurigo e Madrid.
Due deputati del Partito Radicale, Marco Taradash e Emma Bonino, recentemente arrestati mentre presentavano siringhe sterili al sindaco di New York, descriveranno come l'epidemia di AIDS che è in atto in quella città sia il risultato di una opposizione ai programmi di scambio di siringhe. Anthony Henman, Segretario esecutivo dello IAL, fa quindi appello ad una campagna ambiziosa e dai contorni umanitari:
"Il tempo stringe. Mentre continuano a crescere i decessi, le vittime e la popolazione delle prigioni, noi abbiamo l'obbligo storico di correggere le politiche americane, che sono errate: nell'ambito nazionale, l'AIDS trasmesso per mancanza di siringhe sterili, e nel campo internazionale, l'ossessione di eliminare la produzione della foglia di coca nelle Ande".
Enrique Gòmez Hurtado, ex ambasciatore della Colombia in Francia, spiegherà i motivi per cui il suo paese sta intraprendendo negoziati di pace con i trafficanti di cocaina. Gli esperti peruviani giustificheranno anche la decisione presa recentemente dal presidente Fujimori di rifiutare aiuti militari statunitensi per sradicare le piantagioni di coca. Essi sostengono l'immediata ripresa delle esportazioni legali di foglie verdi di coca. Il deputato Marco Taradash, in una mozione al Parlamento Europeo, ha sottolineato: "Questo educherà la domanda ad una forma più sana di coca, e nel contempo offrirà ai contadini una valida alternativa all'economia illegale della cocaina".
Per ulteriori informazioni contattare la Sig.ra Ana Frazao, a Bruxelles (322) 284.2579/230.4121. Fax: (322) 230.3670.