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Agora' Agora - 20 novembre 1990
CLAMOROSA DECISIONE DELLA COMMISSIONE ESTERI DELLA CAMERA.
APPROVATA ALL'UNANIMITA' LA RISOLUZIONE PICCOLI, NOVELLI, PELLICANO', CARDETTI, CALDERISI, NEGRI, CICCIOMESSERE:

IL GOVERNO VIENE IMPEGNATO A "DICHIARARE CHE, IN OGNI CASO, L'ATTEGGIAMENTO DEL GOVERNO ITALIANO SULLE CONCLUSIONI DELLE CONFERENZE INTERGOVERNATIVE DOVRA' ESSERE PIENAMENTE COERENNTE CON L'APPROVAZIONE DI TALI CONCLUSIONI DA PARTE DEL PARLAMENTO EUROPEO".

La Commissione Esteri della Camera ha votato oggi un'importantissima risoluzione per dare risalto al ruolo del Parlamento Europeo in merito alle modifiche dei Trattati che saranno decise dalle Conferenze Intergovernative sull'Unione economica e monetaria e sull'Unione politica di dicembre.

La Commissione Esteri ha impegnato il Governo " a dichiarare che, in ogni caso, l'atteggiamento del Governo italiano sulle conclusione delle Conferenze intergovernative dovrà essere pienamente coerente con l'approvazione di tali conclusioni da parte del Parlamento europeo".

La risoluzione firmata da Piccoli, Novelli, Pellicanò, Cardetti, Calderisi, Negri, Cicciomessere, è stata approvata all'unanimità, dopo gli interventi di Novelli, Foschi, Boniver, Calderisi e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Cristofori.

Ricordiamo che il 6 novembre scorso la Commissione Istituzione del P.E., alla luce dei risultati del Vertice di Roma di fine ottobre, che aveva sostanzialmente escluso il P.E. dalle procedure di modifica dei Trattati di Roma, aveva espresso parere negativo sulle due Conferenze intergovernative " rebus sic stantibus".

Il voto di oggi della Commissione Esteri della Camera rappresenta un fatto politico di grande rilievo, considerando che proprio domani, mercoledì 21 novembre il Presidente Andreotti interverrà al Parlamento Europeo su questo stesso argomento.

(di seguito il testo completo della risoluzione approvata dalla Commissione Esteri)

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

La III Commissione,

- sottolineando la necessità e l'urgenza di trasformare l'insieme delle relazioni fra gli Stati membri della Comunità Europea in un'Unione su base federale secondo un calendario, un metodo di lavoro e degli orientamenti precisi e sulla base di un progetto di costituzione elaborato dal Parlamento europeo (rapporto Colombo); e considerando che eventuali, immediate modifiche ai Trattati dovranno essere adottate sulla base delle proposte del Parlamento europeo (rapporti Martin, Hermann);

- ricordando che il Governo italiano aveva già iscritto, fra gli elementi fondamentali del programma di lavoro della presidenza del Consiglio dei Ministri della Comunità, la modifica degli art. 236 CEE e 204 CEEA al fine di associare strettamente il Parlamento Europeo alle modifiche dei Trattati di Roma e che appare quanto mai opportuno anticipare lo spirito di tale modifica con decisioni politiche in occasione della prossima conferenza intergovernativa;

- ricordando inoltre che, già in occasione della Conferenza intergovernativa di Lussemburgo, il Governo italiano aveva legato il suo giudizio sulle conclusioni di tale Conferenza alla ratifica da parte del Parlamento europeo;

- considerando che la risoluzione adottata il 6 novembre 1990 dalla Commissione affari istituzionali del Parlamento europeo, relativa al parere sulla convocazione delle Conferenze intergovernative sull'UEM e sull'Unione politica, ed in particolare la decisione di "dare parere negativo, rebus sic stantibus" e la richiesta al Presidente del Parlamento europeo di "convocare immediatamente, d'accordo con la presidenza del Consiglio europeo e con il Consiglio, la Conferenza interistituzionale preparatoria, al fine di permettere i progressi necessari e opportuni nella convocazione delle Conferenze intergovernative, affinché il Parlamento europeo possa - cosa che sarebbe profondamente auspicabile - mutare il suo parere";

- ritenendo che le preoccupazioni espresse dalla Commissione affari istituzionali del Parlamento Europeo, in ordine alla mancanza di garanzie per "l'iscrizione nei trattati della dichiarazione delle libertà fondamentali, la riforma del sistema delle risorse proprie, il riconoscimento della doppia legittimità democratica, il rafforzamento delle autonomie regionali e la trasformazione della Comunità in un'Unione di tipo federale" sono assolutamente fondate;

- ritenendo altresì necessario inserire nei Trattati la competenza piena della Comunità in materia di politiche sociali;

- esprimendo il suo sostegno alle richieste formulate dal Parlamento Europeo nelle risoluzioni del 23 novembre 1989, 14 marzo, 11 luglio e 25 ottobre 1990 oltre che dal Presidente Baron Crespo di fronte al Consiglio europeo il 27 ottobre 1990, in ordine al ruolo del PE durante le conferenze intergovernative;

impegna il Governo

ad adoperarsi in sede comunitaria affinché venga richiesto al Parlamento europeo di elaborare un rapporto sull'Unione europea (che comprenda proposte precise in ordine alle procedure per la sua realizzazione ed agli elementi fondamentali dell'incarico che gli dovrà essere attribuito), da sottoporre come documento di lavoro al prossimo Consiglio europeo;

a dichiarare che, in ogni caso, l'atteggiamento del Governo italiano sulle conclusioni delle Conferenze intergovernative dovrà essere pienamente coerente con l'approvazione di tali conclusioni da parte del Parlamento europeo.

Flaminio Piccoli

Diego Novelli

Gerolamo Pellicanò

Giorgio Cardetti

Peppino Calderisi

Giovanni Negri

Roberto Cicciomessere

 
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