Dopo le dimissioni dal Gruppo parlamentare PSDI, il deputato Giovanni Negri ha scritto una "lettera aperta ai compagni socialdemocratici", che è stata inviata a tutte le Federazioni, ai consiglieri nazionali ed ai parlamentari del PSDI. Eccone il testo, fatto pervenire in primo luogo al Sen. Cariglia e alla direzione dell'Umanità, con la richiesta di pubblicazione.
Cari compagni,
forse in modo sbagliato, ma confesso che ci ho provato. Vi ricordate Rimini, il congresso di un partito assediato, un gruppo di radicali -tra cui io- che vi dicevano d'esser dei vostri?
E lo sono stato. In cambio ho chiesto solo politica, ed una gestione trasparente del Partito. E, sfidando coloro che sostenevano che si trattava solo di una corsa alla riverniciatura, ho fermamente creduto che il gesto di chi tra i vostri dirigenti è poi corso a Budapest a iscriversi al Partito radicale fosse l'inizio di una risposta positiva.
Così non è stato. Ho vissuto da Rimini un partito la cui conduzione si curava di evitare soprattutto la politica; e la cui gestione sembra avviata al totale caos organizzativo. Ho vissuto dopo le europee in un gruppo parlamentare il cui capo decide monocraticamente di ogni questione anche amministrativa. E ho cercato di reagire. Anche provocatoriamente (così è per la mia ultima intervista) e di ciò mi scuso. Ma tanta era ed è la rabbia che a questo si stiano riducendo il vostro simbolo ed i valori del vostro nome.
Alla provocazione mi si è risposto, al più, col silenzio. E se dunque anch'essa è inutile, per me non c'è più posto.
C'è stata la stagione della generosità; e quella, appunto, della provocazione. Oggi è stagione di libertà; di quella libertà triste che accompagna chi ha creduto che il contrarre un vincolo servisse a far nascere un soggetto nuovo, e deve arrendersi all'evidenza che così non è stato.
So comunque che se in questa mia nuova libertà ci sarà, come spero, molta più politica, ci saranno anche infinite occasioni di lavoro con quelli tra voi cui mi sento più legato. Me ne vado perciò dal PSDI con un arrivederci più che mai socialista e democratico.