Dichiarazione di Peppino Calderisi, Presidente del gruppo federalista europeo.
"Le comunicazioni di Cristofori destano ancora più sconcerto. Il Governo avrebbe deciso il 17 novembre prima della notifica delle ordinanze della Cassazione (19 novembre per i primi due referendum, 6 dicembre per il terzo). Ma prima della notifica non esisteva neppure la materia del contendere, il Governo non poteva prendere una decisione, al massimo poteva assumere un orientamento da discutere e deliberare al momento dovuto. Prova ne è il fatto che di questa presunta decisione non è stata data alcuna comunicazione nè allora nè dopo.
Ma di più: nel verbale della riunione si dice genericamente che "il Governo interverrà nel giudizio presso la Corte Costituzionale", ma non si specifica se tale intervento dovesse essere a favore oppure contro la legittimità dei tre referendum (e di quale tra essi) oppure ancora se dando un libero mandato all'Avvocatura dello Stato (infatti l'art.33, comma 3·, della legge sul referendum riconosce "ai promotori e al Governo" la facoltà di depositare "memorie sulla legittimità costituzionale dei referendum", memorie che, pertanto, potrebbero anche essere favorevoli).
Ma oltre al rilievo della formale non validità della decisione del Governo, sta anche il fatto che così tanti ministri ne non sapessero nulla. Questo dimostra che il Governo ha agito senza alcun dibattito e alcuna collegialità.
Certamente non è stata fatta alcuna valutazione dei 36 precedenti referendum rispetto ai quali il Governo non si era mai costituito quando nella maggioranza sussistevano posizioni differenti (i referendum elettorali registrano uno dei più alti numeri di sottoscrittori tra i parlamentari della maggioranza rispetto agli altri referendun in cui il Governo rimase neutrale).
Ce n'è in abbondanza, insomma, perchè il Governo discuta e deliberi davvero sulla questione."