Premesso che
sono pesanti le responsabilità dello stato italiano rispetto alle tragiche vicende somale, per il ruolo che hanno avuto ed hanno gli interventi italiani in quel paese;
da anni ed anni, in parlamento e fuori, i radicali e poi uno schieramento sempre più ampio di forze esterne ed interne alla maggioranza denunciano il carattere degli aiuti italiani alla Somalia, sia perchè inquinati da elementi di speculazione e affarismo, sia perché in gran parte hanno assunto l'immagine e la sostanza di interventi a sostegno della criminale dittatura di Siad Barre;
particolarmente inaccettabile e vergognosa - e tanto più da quando è in corso una guerra civile, nella quale le forze armate governative si sono macchiate di stragi e di infamie senza nome - è stata l'assistenza militare prestata al dittatore senza alcuna giustificazione ammissibile, e finalmente cessata solo dal luglio dell'anno scorso;
anche la linea adottata negli ultimi mesi dal governo rispetto agli sviluppi della guerra civile in Somalia - per l'impostazione data alle iniziative di mediazione tra Barre e i suoi oppositori - è stata tale da essere percepita quanto meno da una parte molto consistente dell'opposizione come volta a offrire un estremo sostegno al regime agonizzante, come è testimoniato dal fallimento della progettata conferenza del Cairo; e non diverso sapore ha avuto, ancora nelle ultime settimane, la decisione di concedere al governo somalo una parte consistente delle somme stanziate per i paesi colpiti dagli effetti della crisi del Golfo Persico;
nel suo insieme dunque, e quanto meno nell'ultimo decennio, la politica seguita pervicacemente dai governi del nostro paese lungi dal finalizzare la grande influenza italiana in Somalia a una trasformazione di segno democratico è stata di sostegno connivente al regime, contrariamente ai sempre più pressanti inviti levatisi in sede parlamentare a rovesciare questo indirizzo; sicché, oltretutto, l'imponente impegno di energie economiche italiane dispiegato in questi anni in Somalia rischia di ottenere il risultato che la presenza italiana sia avvertita con sospetto, con ostilità e con un giustificato carico di rancori;
non è in alcun modo accettabile una giustificazione della linea seguita rispetto alla Somalia con una sorta di chiamata di correo di tutti i partiti dell'arco partitocratico, quali variamente responsabili di avere sponsorizzato l'aiuto all'uno o all'altro regime autoritario africano; responsabilità che semmai starebbero solo a sottolineare l'urgenza di avviare una radicale riforma dei criteri e dei metodi della cooperazione italiana allo sviluppo,
i sottoscritti interrogano il governo per conoscere
1) se il governo non intenda riconoscere finalmente i guasti di una politica come quella finora attuata;
2) se, a partire, subito, dal caso somalo, il governo non intenda finalmente accettare la richiesta - avanzata anche dalla commissione esteri del Senato nel documento conclusivo della sua indagine sulla politica italiana di cooperazione allo sviluppo - che tra i criteri fondamentali di tale politica stia la promozione, insieme allo sviluppo economico, anche del riconoscimento dei diritti della persona;
3) quali inizative il governo intenda immediatamente assumere per modificare l'immagine e la realtà negativa della politica fin qui seguita, operando per recare soccorso alla popolazione somala, perché sia favorito, per quanto è possibile, l'avvio di un processo di pacificazione nella democrazia e nel rispetto del diritti della persona;
4) se il gverno non ritenga di sollecitare, nelle forme possibili e opportune, un intervento delle Nazioni Unite a questo scopo;
5) se il governo non ritenga di usare l'influenza italiana a Mogadiscio per promuovere una mediazione non più mirante a assicurare condizioni di sopravvivenza al regime di Barre, ma volta a rendere possibile una resa delle residue forze governative con la garanzia che ciò non si risolva in ulteriori massacri ai danni dei sostenitori del presidente; unica via - a questo punto - per interrompere il prolungarsi della tragedia.
LORENZO STRIK LIEVERS
FRANCO CORLEONE
MARCO BOATO
DOMENICO MODUGNO