ANSA - 21-3-95
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SOMMARIO. Comunicato stampa, di grande utilità per fare il punto sia sullo stato dell'assistenza umanitaria in Ruanda, sia per mettere a fuoco i rapporti tra Ue e Onu per quel che riguarda la questione degli aiuti umanitari. Le due organizzazioni auspicano una rapida soluzione della questione ruandese, perché - sottolineano - le risorse per gli aiuti umanitari non sono infinite.
Bruxelles - un intervento d'emergenza per coprire le necessità alimentari più urgenti dei rifugiati ruandesi dell'etnia hutu accolti nei campi profughi è stato annunciato oggi a bruxelles dalle responsabili degli aiuti umanitari della commissione, emma bonino, e dell'alto commissariato dell'onu per i rifugiati, sadako ogata.
la signora ogata, che ha incontrato anche il presidente della commissione jacques santer, ha spiegato alla stampa che il tempestivo intervento europeo, con l'invio d'urgenza di 6.000 tonnellate di prodotti alimentari, riuscirà di stretta misura ad evitare il rischio di una carestia nei campi dove si affollano 2.200.000 hutu.
ma gli sforzi dell'europa e dell'alto commissariato, hanno detto bonino e ogata ai giornalisti, non potranno durare all'infinito.
"mi auguro - ha detto ogata - che la difficile situazione in ruanda non prosegua troppo a lungo" perchè la capacita' di resistenza delle organizzazioni umanitarie è limitata.
ella ha poi ricordato le difficolta' politiche in cui si trova il paese ed ha sostenuto la richiesta di bonino di cercare di ripristinare un sistema giudiziario nel paese.
dal canto suo bonino ha annunciato che domani la commissione discutera' un rapporto preparato da lei e dal commissario joao de deus pinheiro, responsabile per i problemi dell'africa, con la richiesta di inviare giudici internazionali in ruanda.
in fatto di aiuti umanitari, sadako ogata ha dato atto all'ue di essere la prima contribuente mondiale dell'alto commissariato per i rifugiati, con il 49% del bilancio totale (18% come ue, 4,5% per altri servizi e il 30% come interventi dei singoli paesi dell'unione) mentre gli stati uniti, ha detto, vi contribuiscono per il 24,9%.
quello dell'unhcr, ha detto ogata, e' un impegno a tutto campo che copre una serie di aree di conflitto.
ma l'azione e' concentrata specialmente in africa centrale, nella ex jugosavia e nei paesi dell'ex urss.
per alcuni interventi, come il mozambico, ha detto ogata, sono stati registrati dei successi con il rimpatrio di milioni di profughi.
la stessa cosa vorrebbe poter fare in ruanda, ha detto, ma il deterioramento della situazione politica lo impedisce.
"e' impensabile - ha detto dal canto suo bonino, reduce da una visita in ruanda e nel burundi - pensare ad un rimpatrio dei profughi in tempi brevi".
per i profughi della ex jugoslavia invece il proseguimento del conflitto ha indotto l' unhcr a chiedere ai governi europei di proseguire nello sforzo di "fornire rifugio temporaneo ai profughi politici anche se questa temporaneita' si sta prolungando, chi sa ancora per quanto tempo".
ogata ha infine ricordato a proposito dell'operazione turca contro i curdi in iraq che l'unhcr ha inviato un messaggio ad ankara per condannare azioni militari contro i rifugiati.