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Il Sole-24ore - 28 marzo 1995
IL CANADA RILANCIA LA GUERRA DEL PESCE

(NOSTRO SERVIZIO) 28.03.95 - Il Sole-24ore

di Franco Mimmi

MADRID - "Un atto di pirateria internazionale". Il commissario europeo alla Pesca, Emma bonino, non usa mezzi termini per definire il Taglio, da parte di navi-pattuglia canadesi, dalle reti di un peschereccio spagnolo il "Pesca maro 1" per impedire -nonostante siano fuori dei limiti territoriali- di gettare le reti nelle acque di Terranova. E i pescatori spagnoli, intimoriti, vorrebbero da Bruxelles una difesa più decisa.

Gli uomini contro i quali il Canada ha scatenato la "guerra dell' ippoglosso" sono quasi tutti galiziani. Infatti se la Spagna, con una flotta di 19 mila imbarcazioni e 1,1 milioni di tonnellate di catture, è la prima nazione dell'Unione europea, la Galizia è di gran lunga la prima regione con oltre 10mila barche censite e catture per 500mila tonnellate. E Vigo, primo porto in Europa per il traffico peschiero; è anche uno dei primi al mondo.

Le cifre del settore sono impressionanti. I lavoratori imbarcati sono 81mila, mentre quelli dell' indotto superano i 400mila. Questo significa che il 3,5% della popolazione attiva spagnola vive della pesca, ma nella sola Galizia, dove i marinai sono 33mila e 160mila i dipendenti dell' indotto, la percentuale arriva al 25 per cento.

In acque spagnole pescano 16.750 imbarcazioni, con 50mila marinai. Altre 1.000, con 13mila persone, pescano in acque comunitarie, mentre un migliai, di cui 500 sono grandi navifrigorifero, pesca in acque di Paesi terzi e a bordo ha 18mila persone. Attraverso accordi privati, o grazie ai 14 trattati firmati dall'Unione europea, operano nei banchi più importanti del mondo: Argentina, Malvine, la Costa Africana, le Seychelles, varie zone dell'oceano Atlantico. Il valore della cattura sfiora i 300 miliardi di peseta (3.900 miliardi di lire), che a prezzi di mercato arriva quasi a 1.000 miliardi di cui oltre 300 in esportazioni. L'apporto al Pil è superiore all'1 per cento.

Come si è detto, le imbarcazioni galiziane contano per quasi la metà delle catture. In pratica tutta la popolazione di Vigo, mezzo milione di persone, vive dell' attività portuale e della pesca in particolare. La Cooperativa degli armatori di Vigo raggruppa quasi 300 società per circa 450 imbarcazioni, alle quali bisogna aggiungere le 107 della multinazionale Pescanova. Poi c'è l'industria conserviera, che occupa direttamente 2.000 persone e crea indirettamente altri 10mila posti.

La pesca dell'ippoglosso nelle acque di Terranova incominciò nel '91, dopo che la Namibia, divenuta indipendente, aveva chiuso le sue acque territoriali alle flotte straniere. Gli spagnoli realizzarono allora delle prospezioni nell'Atlantico del Nord, fuori dalla giurisdizione canadese, e scoprirono enormi banchi di una specie abitatrice delle grandi profondità. con forti investimenti, le navi-frigorifero furono riconvertite per consentire la pesca tra gli 800 e i 1.500 metri : si tratta di 38 navi, tutte galiziane, che portano complessivamente 1.200 uominid'equipaggio e creano 7.500 impieghi a terra. Catturano circa 40mila tonnellate all'anno (limite stabilito dalll'Ente internazionale che regola la pesca in quelle acque), per un valore di 8,5 miliardi di peseta.

I pescatori galiziani impegnati nelle acque di Terranova guadagnano tra 150mila e 200mila peseta al mese. Per questa somma stanno lontani da casa cinque mesi, con giornate lavorative di 12 ore, con temperature fino a 20 sotto zero, a 500 chilometri da qualsiasi riparo.

Franco Mimmi

 
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