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Agora' Agora - 7 febbraio 1991
DICHIARAZIONE DI GIANFRANCO SPADACCIA

Il rilancio da parte di Marco Pannella della proposta di costituente democratica, è opportuna e tempestiva e merita di essere raccolta e condivisa. Essa rappresenta non solo una risposta urgente alla possibile crisi del neonato PDS che è rimasto chiuso all'interno del vecchio PCI e della vecchia sinistra comunista con qualche appendice di sinistra indipendente e di movimentismo, ma anche alla assenza di credibili e forti alternative democratiche da parte delle forze socialiste e laiche.

Sulla crisi del PDS e sul vuoto di qualsiasi strategia e proposta riformatrice laica, socialista e verde rischiano infatti di innestarsi sviluppi politici che possono rendere patologica e traumatica una crisi del sistema politico, di cui finora le leghe sono state solo un primo sintomo e annuncio.

Mi auguro che sia anche accolta la disponibilità manifestata da Pannella a trovare un adeguato spazio e tempo di dibattito a questa questione nel prossimo congresso italiano del PR.

Nonostante il poco tempo a disposizione, io spero che una risposta positiva venga non solo da quei radicali che si riconoscono in una tale proposta e in una tale prospettiva politica ma anche da quei comunisti che non si accontentano dell'approdo riminese, da quei democratici che avevano guardato con speranza al processo messo in moto da Occhetto, dai laici e liberaldemocratici e in particolare da quelli che con alcuni di noi hanno costituito "Forum" proprio come primo punto di convergenza e di incontro per realizzare una nuova forza e una politica riformatrice, ed anche da cattolici liberali e democratici che con noi hanno inutilmente ricercato di aprire con i referendum la strada delle riforme elettorali e istituzionali.

Per parte mia sono disponibile a lavorare in questo senso e in questa direzione, dentro e fuori il Partito Radicale. E' urgente discutere, confrontarsi, ritrovarsi, imparare a rispettare differenze e diversità, a cominciare da quelle sul conflitto del Golfo. E' urgente trovare un luogo - un "foro" appunto - dove far maturare da subito energie e convergenze significative. Perchè sarebbe pazzesco affrontare gli sviluppi della crisi politica con questo PDS, con queste forze laiche, con l'assenza di qualsiasi strategia socialista che non sia mera richiesta di egemonia e mera candidatura di potere, e per quanto ci riguarda con queste liste verdi o con le sole liste antiproibizioniste.

Ma questo richiede lavoro e iniziativa politica, capacità di dialogo e di confronto, volontà di costruire e mettere in campo forza politica liberaldemocratica, liberalsocialista, cattolico liberale e comunista libertaria, e non limitarsi ad evocarla in dichiarazioni che costituiscano soltanto individuali ed estemporanee provocazioni che durano lo spazio di un mattino. Questo non dipende solo da Pannella, ma anche da quanti vorranno e potranno, senza diffidenze e paure di prevaricazioni, superare le barriere psicologiche e politiche, non certo ideali e di valore, che finora li hanno tenuti separati dai radicali. E' quanto mi attendo da Biondi e da Mariella Gramaglia, da Galli Della Loggia e da Marramao, da M.Severo Giannini e da Vittorio Foa, da Muzi Falcone e da Giovanni Moro, per fare solo i primi nomi che mi vengono in mente fra i tanti con cui vorrei confrontarmi e lavorare insieme.

Mi chiedo: perchè no? Perchè attendere di dover dare risposte tardive alle crisi che verranno, anziché cercare di prevenirle.

 
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