Dichiarazione di Peppino Calderisi.
"Mentre, dopo il congresso del PDS, si è di nuovo riaffacciata l'ipotesi di elezioni anticipate, la questione del cosiddetto "ingorgo istituzionale" continua a rimanere irrisolta.
Innanzitutto va chiarito se esiste davvero e se comporti la necessità di una legge di modifica costituzionale.
Da parte nostra siamo convinti che non ve ne sia bisogno. Infatti alla scadenza naturale della legislatura non vi è alcuna necessità di un decreto di scioglimento delle Camere. Ad aprile del 1992 il Presidente della Repubblica, senza sciogliere le Camere (perchè giungono fino alla loro conclusione) potrebbe convocare le elezioni per una data successiva al compimento del quinquennio rispetto alla data di svolgimento delle precedenti elezioni del 14 giugno 1987 (per esempio il 21 giugno 1992). Anche prendendo come riferimento la data della prima riunione delle Camere, il Presidente della Repubblica potrebbe fissare la prima seduta delle nuove Camere per una data successiva al compimento del quinquennio (2 luglio 1992).
Se questa tesi è valida, l'"ingorgo istituzionale" potrebbe essere superato senza alcuna necessità di modifiche costituzionali.
Altrimenti tali modifiche sono indispensabili. E se non si vuole affrontare la questione del "semestre bianco" secondo la proposta Mancino, c'è la proposta Amato di modifica dell'articolo 88 della Costituzione.
Questo nodo va sciolto subito. E sarebbe forse il caso che lo stesso Presidente della Repubblica, qualora ritenga sia necessaria una legge costituzionale, lo comunichi con un formale e tempestivo messaggio alle Camere".