LONDRA, 20 MARZO 1991 - Il governo britannico mercoledì ha ricevuto forti critiche dal Dalai Lama, il leader spirituale e politico del Tibet, per il suo approccio all'uscita del controllo cinese sul Tibet.
Rivolgendosi a tutti gruppi parlamentari per il Tibet, il Dalai Lama ha accusato la Britannia di ignorare il Tibet per timore di offendere la Cina.
Il leader Tibetano avvertiva che la politica britannica potrebbe non lavorare poichè " i venti di cambiamento che soffiano in Asia e nell'Europa dell'est cambieranno la Cina".
La Britannia non vuole offendere la Cina perchè è coinvolta in un delicato processo di ritorno di sovranità su Hong Kong alla Cina nel 1997.
"La Cina, che ha invaso e annesso il Tibet nel 1949, "rispetta la forza, non la debolezza," ha detto il Dalai Lama al Gruppo.
"La Cina persisterà con la repressione in Tibet, che sta già preoccupando il popolo di Hong Kong sul suo futuro"ha avvertito.
Il Dalai Lama che è arrivato domenica per una visita privata di sei giorni, è soprattutto infelice per la decisione del governo di non incontrarlo.
Il Primo Ministro John Major, sull'avviso dell'ufficio esteri ha detto "non sarebbe giusto" incontrarlo.
L'Ambasciata Cinese a Londra ha accolto con soddisfazione la decisione, dicendo che "è inaccettabile al governo cinese per funzionari di ogni paese incontrare il Dalai Lama o i suoi rappresentatni in ogni forma".
I più alti funzionari britannici che Egli ha incontrato sono stati il Primo Gran Cancelliere, che è il Presidente di tutti i gruppi sul tibet, e lo Speaker della Camera dei Comuni.