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LA MOZIONE
Il III congresso nazionale del Cora, riunito a Milano nei giorni 23 e 24 marzo 1991
Denuncia il comportamento di quanti, pur di fronte al previsto e prevedibile fallimento della legge Jervolino-Vassalli, ennesima versione della strategia proibizionista, continuano ad alimentare l'inganno che attraverso questa politica sia possibile raccogliere altro che violenza, corruzione, sottosviluppo, emarginazione, limitazione delle libertà civili, ulteriore disfacimento dell'amministrazione della giustizia e della sanità.
L'enorme spreco di risorse umane, finanziarie, istituzionali in atto, è connaturato ad un sistema politico le cui basi democratiche sono da anni intaccate e che provocando sempre nuove emergenze puo' dotare di influenza, denaro, prestigio gli enti ed apparati burocratici inefficienti e cinici che garantiscono la rete clientelare necessaria alla conservazione del potere.
Il Congresso rileva che la prima relazione governativa sulla legge e le analisi dell'Osservatorio delle Leggi sulla Droga del Cora, strumento indispensabile di verifica e iniziativa, confermano il progressivo e rapido aggravamento di tutti i fenomeni derivanti dalle norme proibizioniste, dall'aumento della mortalità per eroina di strada, all'aumento dei reati violenti, in particolare scippi, furti e rapine contro le persone, al fatto che un elevato numero di persone, spesso giovanissime, sono ingiustamente detenute o perseguite in conseguenza di una norma illegittima quale quella relativa alla dose media giornaliera.
Il Congresso afferma che se il 1990 è stato l'anno dell'approvazione della nuova legge proibizionista e della conseguente confusione e rimozione, il 1991 può e deve essere l'anno dell'azione antiproibizionista.
Il Congresso del Cora invita tutti i militanti antiproibizionisti ad organizzarsi in iniziative concrete volte alla radicale riforma della politica sulla droga, anche attraverso la contestazione legale delle norme di cui appare chiara l'illegittimità, come ad esempio il decreto De Lorenzo sul metadone, che viola il diritto alla salute dei cittadini e la libertà deontologica del medico.
Il Congresso ringrazia quanti, militanti ed eletti antiproibizionisti, hanno attivato la Carta degli Impegni approvata dal Consiglio generale del 15 luglio 1990, presentando o garantendo la presentazione nelle regioni, province e comuni di progetti per la distribuzione di siringhe sterili in cambio di quelle usate e, più in generale, per una politica sanitaria sulle droghe non conforme ai principi del proibizionismo.
Il Congresso ritiene che il successo che tali iniziative hanno spesso incontrato è un indice importante della forza di attrazione della strategia antiproibizionista generale e invita pertanto tutti i militanti a rafforzare la campagna nazionale in corso.
Il Congresso rileva la particolare importanza della risoluzione di Francoforte, sottoscritta fino ad oggi dalle amministrazioni comunali di quattro grandi città europee al centro del traffico illegale della droga e ritiene necessario che il maggior numero di sindaci delle città italiane sottoscrivano le ragioni di buon governo che hanno indotto i loro colleghi di Amburgo, Amsterdam, Francoforte e Zurigo a proclamare il fallimento dell'attuale politica sulla droga, a reclamare una nuova politica basata sulla decriminalizzazione e depenalizzazione e sulla riduzione del danno, a denunciare gli oneri insopportabili per le autonomie locali di politiche decise dalle massime istanze internazionali e governative nell'assoluta indifferenza dei costi umani e sociali che ne derivano.
Impegna percio' gli organi esecutivi del Cora ad organizzare le iniziative necessarie, anche attraverso petizioni popolari e campagne di informazione, per coinvolgere il maggior numero di città italiane nel movimento nato a Francoforte e per la convocazione in Italia, nel 1992, della terza conferenza delle città europee.
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GLI ORGANI ELETTI
SEGRETARIO
Marco Taradash
TESORIERE
Maurizio Turco
CONSIGLIO GENERALE
membri iscritti
Bernardini Rita
Berte' Lucio
D'Elia Sergio
Teodori Massimo
Cerina Luigi
Di Lascia M.Teresa
Tatafiore Roberta
Miglio Roberto
Lipari Gaspare
Romeo Carlo
Cappuccino Claudio
Vito Elio
Rossi Carla
Rocca Christian
Silvestri Emiliano
Manfredi Giulio
Mischiatti Monica
Rogantin Fulvio
Straquadanio Giorgio
Palma Carmelo
Grillini Franco
Lucchiari M.Grazia
Valcarenghi Majid
Boano Annamaria
Tamburi Andrea
Guerra Paolo
Donalisio Luigi
Angioni Anna
Nardone Giacomo
Comaschi Angelo
Podda Giuseppe
membri non iscritti
Arnao Giancarlo
Maiolo Tiziana
Manconi Luigi
Ronconi Susanna
Longo Renato
REVISORI DEI CONTI
Tamburi Andrea
Birelli Mario
Donalisio Luigi
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LO STATUTO
Il Congresso ha inoltre approvato un nuovo statuto, primi firmatari della proposta di modifica Maurizio Turco, Vittorio Pezzuto e Gianni Betto.
Articolo 1
COSTITUZIONE E FINALITA'
Il CORA (Coordinamento Radicale Antiproibizionista) ha lo scopo di promuovere la riforma delle politiche sulle droghe attualmente basate su strumenti legislativi ispirati al proibizionismo.
Tali metodi hanno dimostrato storicamente la loro inefficacia rispetto all'obiettivo di ridurre la diffusione e l'abuso delle droghe. Al contrario hanno prodotto e producono una serie di problemi gravissimi sul piano medico, politico, giuridico, sociale, economico, istituzionale e di ordine pubblico, con rischio gravissimo per lo stato di diritto e la democrazia in tutti i paesi del mondo. Il CORA non ha scopi di lucro e non partecipa con proprie liste a competizioni elettorali.
Articolo 2
ISCRITTI E ADERENTI
Sono iscritti, con diritto attivo e passivo di voto, tutti coloro che condividono il presente statuto, che versano la quota di iscrizione stabilita dal Congresso e che sono iscritti al Partito radicale.
Sono aderenti tutti coloro che condividono lo statuto e versano la quota di adesione stabilita dal Congresso.
Articolo 3
FINANZIAMENTI
I finanziamenti del CORA provengono dalle quote individuali degli iscritti e degli aderenti, dai contributi esterni e dalle iniziative di autofinanziamento.
Articolo 4
ORGANI STATUTARI
Gli organi del CORA sono:
1 il congresso
2 il consiglio generale
3 il segretario
4 il tesoriere
5 la direzione
6 il collegio dei revisori dei conti
Articolo 5
IL CONGRESSO
E' l'organo deliberativo del CORA. E' convocato in via ordinaria una volta all'anno. Può essere convocato in via straordinaria dal segretario o da un terzo degli iscritti. Il congresso può deliberare modifiche allo statuto con la maggioranza qualificata dei due terzi degli iscritti.
Il congresso elegge il segretario, il tesoriere e il collegio dei revisori dei conti.
Le proposte sulle iniziative relative all'attività annuale dell'associazione sono approvate a maggioranza assoluta.
Articolo 6
IL CONSIGLIO GENERALE
Si riunisce almeno tre volte all'anno in via ordinaria ed è convocato dal suo presidente.
Esamina le questioni inerenti alla situazione generale e all'andamento delle iniziative e allo svolgimento della attività dell'associazione. I pareri e le eventuali proposte del Consiglio Generale sono vincolanti per il Segretario e la Direzione se adottati con la maggioranza dei due terzi dei voti espressi dai membri eletti.
Il Consiglio Generale è costituito da 36 membri eletti dal Congresso. Ne fanno anche parte, senza diritto di voto, i parlamentari e i consiglieri regionali iscritti o aderenti.
Dei 36 membri almeno 24 sono iscritti eletti dagli iscritti presenti in Congresso mentre da 5 a 12 sono aderenti eletti dagli aderenti presenti in Congresso.
La presidenza del Congresso raccoglie le proposte di candidature che, se accettate dagli interessati, vengono inserite in due liste separate.
Ciascun partecipante al voto non può esprimere la propria preferenza per un numero di candidati superiore ai 2/3 del totale dei membri da eleggere tra gli iscritti o tra gli aderenti.
Il voto viene espresso separatamente dagli iscritti e dagli aderenti in due urne distinte.
Risultano eletti i 36 candidati che abbiano ottenuto il maggior numero di voti nel rispetto di quanto stabilito al quarto comma del presente articolo.
Il consiglio generale è convocato entro 30 giorni dal termine del Congresso dal Segretario ed elegge il proprio presidente tra gli eletti iscritti.
Articolo 7
IL SEGRETARIO
E' il responsabile politico del CORA. Attua le delibere del congresso e coordina, d'intesa con la direzione, le iniziative assunte dal CORA. Può designare uno o più vicesegretari, sottoponendone la ratifica al Congresso. Convoca e presiede le riunioni della direzione.
Convoca i lavori del congresso riunito in via ordinaria. Ha facoltà di nominare un comitato scientifico, formato da iscritti o aderenti al CORA, che collabora allo sviluppo di iniziative specifiche del CORA. E' il legale rappresentante del CORA e propone tutte le azioni che ritenga necessarie per la tutela dei diritti e degli interessi del CORA e ne assume la rappresentanza processuale.
Articolo 8
IL TESORIERE
Il Tesoriere è responsabile della politica finanziaria e presenta il bilancio consuntivo al Congresso. E' il legale rappresentante del CORA in tutte le attività economico finanziarie.
Articolo 9
LA DIREZIONE
La Direzione coadiuva il Segretario nell'attuazione delle delibere congressuali e delle proposte del Consiglio Generale.
Della Direzione fanno parte, oltre al Segretario, al Tesoriere e ai Vicesegretari, da 3 a 7 membri proposti dal Segretario e ratificati dal Congresso.
Articolo 12
IL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI
E' formato da tre membri. Revisiona il bilancio e ne relaziona al congresso.