"Sono stato delegato dal Partito e dai gruppi parlamentari a rispondere da solo all'invito del Presidente della Repubblica per sottolineare il nostro dissenso e le nostre gravi riserve sia sulle nuove forme date a queste consultazioni sia sul contesto istituzionale e politico nel quale si collocano. Non vorremmo che ben presto non vi fosse più nessuna regola, seppur minima, nessuna tradizione chiara ad essere rispettata perfino nei vertici dello Stato. Esigiamo, come ogni donna e ogni uomo di questo Paese, certezza del diritto, e non il suo totale sfascio.
Per il Governo abbiamo espresso, per la quarta volta in questa legislatura, quattro priorità: Europa, Ambiente, Giustizia e Debito Pubblico e indicato nell'eptapartito, cioè nei cinque partiti ufficiali, nei Verdi e negli eletti radicali, le forze da chiamare al Governo. E abbiamo ribadito che non riteniamo sia possibile andare a nuove, inutili elezioni, sciogliendo le Camere senza violare gravemente la legalità istituzionale".