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Agora' Agora - 5 aprile 1991
IN RELAZIONE AL DIBATTITO DEL CONSIGLIO FEDERALE DEI VERDI SULLE RIFORME ELETTORALI ED ISTITUZIONALI, PEPPINO CALDERISI HA INVIATO LA SEGUENTE LETTERA APERTA:

Roma, 5 aprile 1991

Lettera aperta ai membri del Consiglio Federale dei Verdi

Cari compagni ed amici,

il dibattito sulle riforme elettorali e istituzionali del vostro Consiglio Federale è certamente molto importante. Per questo ho sentito l'esigenza di mandarvi questo mio brevissimo contributo.

Sulle riforme che sono necessarie per superare democraticamente la gravissima crisi politica e istituzionale della Repubblica, credo si tratti di rispondere innanzitutto ad un quesito di fondo: si può continuare con il sistema proporzionale con tanti partiti, tante formazioni politiche, tante bandierine parlamentari incapaci di tradurre le relative istanze in scelte di governo, oppure occorre passare ad un sistema maggioritario ed uninominale in cui istanze come quella ambientalista potrebbero determinare (sulla base di precisi impegni di governo assunti dagli schieramenti in campo) le maggioranze vincenti e divenire così vere scelte di governo?

Un sistema maggioritario e uninominale ad un turno (con una correzione proporzionalistica di un quarto, proprio come era nel quesito del referendum sul Senato e proprio come auspicano Dahrendorf e l'Hansard School, non solo per correggere il sistema inglese, ma come proposta valida e opportuna in questo momento per le democrazie più mature) rappresenta una proposta estremamente forte e necessarie nel nostro paese difronte alla crisi in atto (non si tratta certamente di una scelta ideologica).

In Italia in tutti gli anni '70 e '80, il corpo elettorale, premiando di volta in volta i comunisti, i radicali, l'astensionismo, i verdi, le leghe, ha espresso consistenti mutamenti elettorali che in altri paesi, retti da diversi sistemi elettorali, avrebbero determinato un' alternativa di governo.

Mi auguro che il vostro dibattito tenga conto di questa considerazione, a mio avviso fondamentale. E mi auguro anche che una riflessione approfondita sia svolta sulle conseguenze catastrofiche che avrebbe nel nostro paese un sistema uninominale a doppio turno. Infatti, tra il primo e il secondo turno si aprirebbe un immondo "mercato delle vacche", addirittura con un peggioramento rispetto alla situazione attuale. Inoltre il doppio turno continuerebbe a perpetuare l'esistenza di un numero eccessivo di partiti, e non sarebbe capace pertanto di mutare i connotati di fondo del nostro sistema partitocratico.

So bene che un sistema maggioritario e uninominale ad un turno, sia pure con una correzione proporzionalistica, è un'ipotesi molto difficile, anche se sta maturando nella consapevolezza di molti. Il problema è quello di valutare se la si ritiene o no la soluzione migliore. Preoccuparsi in partenza di quella che potrebbe essere la soluzione finale e di compromesso mi sembrerebbe un metodo estremamente errato, se non opportunistico.

Le considerazioni da svolgere sarebbero molte altre, ma non voglio abusare della vostra attenzione e pazienza. Scusandomi di questa mia intromissione, ma dubitando che su questo argomento sarà l'ultima, vi saluto fraternamente

Peppino Calderisi

 
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