La prima udienza del processo contro la presidente del partito radicale, la deputata Emma Bonino, e il segretario del Coordinamento radicale antiproibizionista, l'eurodeputato Marco Taradash, si svolgerà lunedi prossimo, 15 aprile 1991, presso il Tribunale penale della città di New York, 100 Centre Street, aula 548. Il loro difensore, William Kunstler, un avvocato famoso negli Stati Uniti per aver tenuto la difesa nei più importanti processi per i diritti civili, ha ricevuto ieri dall'ufficio del procuratore, il giudice Morgenthau la notizia che le accuse nei confronti di Bonino e Taradash verranno ritirate in apertura di udienza.
Bonino e Taradash erano stati arrestati sui gradini del municipio di New York il 5 novembre 1990 mentre tentavano di consegnare al sindaco Dinkins e all'assessore alla sanità Myers alcuni pacchetti contenenti siringhe sterili come contributo alla lotta contro la diffusione di Aids fra i tossicodipendenti. Le leggi contro la droga della città di New York vietano il possesso di siringhe senza prescrizione medica. Secondo le autorità sanitarie il numero degli eroinomani a New York è superiore a 250 mila e fra di essi il 70% è sieropositivo.
Secondo i due parlamentari il ritiro dell'accusa è il più chiaro riconoscimento da parte delle autorità newyorkesi che la politica che impedisce ai tossicomani di avere accesso legale alle siringhe sterili è moralmente indifendibile e, sotto il profilo sanitario, un completo fallimento.
Immediatamente dopo la chiusura formale del procedimento penale nei loro confronti Bonino e Taradash riprenderanno la distribuzione delle siringhe sterili nella piazza antistante il Tribunale. Una forma ulteriore di pressione sul sindaco e i responsabili sanitari della città con l'obiettivo che venga dato rapidamente inizio a un piano di intervento sanitario sul modello di città europee e Usa che, con la distribuzione di siringhe e farmaci sostitutivi, hanno potuto ridurre non soltanto il numero dei sieropositivi ma anche la violenza legata al commercio illegale della droga e le morti per overdose.
