Pur con una certa lentezza gli aiuti umanitari della Comunità ai profughi curdi e sciiti in Irak sono giunti a destinazione e vari Stati membri hanno messo a disposizione mezzi civili e militari per tale operazione. Lo ha asserito il Presidente del Consiglio in carica, Jacques Poos, iniziando il suo intervento relativo ai problemi per arrivare ad un assetto di pace in Medio Oriente. A tale proposito sia l'Iran che la Turchia sono da elogiare per la collaborazione dimostrata. I Ministri della cooperazione politica europea sono comunque arrivati alla conclusione che solo una forza di polizia dell'ONU, potrà assicurare la sicurezza ai rifugiati curdi, visto che gli accordi intervenuti tra i rappresentanti dei curdi e Saddam Hussein sono da accogl-iere con grande cautela.
Circa poi l'altra proposta dei Dodici per la creazione di una giurisdizione internazionale chiamata a giudicare sulla responsabilità del presidente iracheno ed i suoi gerarchi per gli innumerevoli crimini commessi contro il Kuwait ed il popolo iracheno, Poos ha dichiarato che su di essa si devono pronunciare prossimamente le Nazioni Unite. Vi è comunque la volontà unanime di continuare ad attuare un embargo commerciale stretto nei riguardi dell'Irak ad esclusione dell'aiuto umanitario.
Per il processo di pace in Medio Oriente, il presidente del Consiglio, ha tenuto a ribadire l'appoggio incondizionato dellla Comunità all'iniziativa di pace del Segretario di Stato USA, James Baker. Per il momento però vi sono due ostacoli maggiori alla celebrazione di una Conferenza di pace.
Il primo, relativo al ruolo di tale Conferenza, dovrà essere risolto secondo Poos nel senso che essa dovrà favorire i contatti diretti di Israele sia con i paesi arabi che con i palestinesi, anche se non dovrà avere un carattere puramente formale. L'altro scoglio concerne la partecipazione dell'OLP in quanto tale e la partecipazione dell'ONU, entrambe auspicabili.
Passando poi in rassegna le altre zone della regione, Poos ha sottolineato come l'Irak stia facendo prova di nuova apertura e moderazione, mentre il Kuwait ha preso l'impegno di riformare democraticamente le sue istituzioni. Il quadro è cioè positivo per la stabilità e la sicurezza accre-sciuta nel Medio Oriente e per lo sviluppo di tale reguione e le stesse autorità d'Israele dovranno fare i conti con la volontà politica internazionale affinché la pace s'instauri e comunque le ultime dichiarazioni israeliane di rifiuto sono da leggere in una chiave di politica interna.
Il presidente del Consiglio ha tenuto quindi a ribadire il ruolo fondamentale della Comunità per una pace durevole e, circa il futuro dei rapporti con Israele, ha affermato che la Comunità offrirà un trattamento simile a quello istituito con i paesi dell'EFTA, attraverso la creazione di uno Spazio economico europeo. Ciò però solo dopo che si sarà instaaurata la pace in Medio Oriente.
Marlene Lenz (PPE D) ha chiesto al Consiglio quali iniziative ha previsto per controllare che gli aiuti arrivino effettivamente ai profughi mentre Rui Amaral (LDR P) ha insistito affinché all'Europa venga affidato un ruolo di primo piano per le trattative di pace in Medio Oriente, visto l'importanza che tale processo riveste per il Mediterraneo.
Quali pressioni eserciterà la CEE affinché Israele rispetti i diritti dei palestinesi? Lo ha chiesto Raymonde Dury (SOC B) stabilendo un parallelismo fra sicurezza e disarmo e chiedendo uno sforzo anche da parte di Israele in tal senso.
Per una Conferenza di sicurezza e cooperazione nel Mediterraneo si è pronunciato Christopher Jackson (DE GB) che ha auspicato vengano conservate le sanzioni nei confronti dell'Irak finché Saddam Hussein resterà al potere.
Marie Christine Aulas (VERDI F) ha deplorato che il presidente Bush non si sia impegnato per far partecipare in modo congruo la CEE alla Conferenza di pace per il Medio Oriente mentre Dimitrios Nianias (ADE GR) ha auspicato misure più concrete in difesa dei curdi, attaccati ora anche dai turchi e che la questione cipriota non venga esclusa dalla Conferenza sul Medio Oriente.
Cosa ha fatto cambiare opinione al Consiglio sulla politica di Israele? ha chiesto Harald Neubauer (DR D) e cosa vorranno fare i ministri comunitari per far cessare le torture nei confronti dei palestinesi in Kuwait?
Critiche all'intenzione dell Consiglio di voler istituire rapporti preferenz-iali tipo CEE-EFTA con Israle sono state mosse da Dacia Valent (SUE I) che ha accusato Israele di non rispettare le risoluzioni dell'ONU, fatto questo che verrebbe così avallato dalla Comunità.