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Agora' Agora - 21 maggio 1991
BARBATO, LA CINA E IL TIBET. UNA LETTERA DI GIOVANNI NEGRI AL DIRETTORE DE L'ESPRESSO.

Roma, 21 maggio - In relazione all'articolo di Andrea Barbato su L'Espresso di questa settimana, Giovanni Negri ha oggi inviato la seguente lettera al direttore del settimanale:

Caro Direttore,

curiosa davvero la concezione dei diritti umani e delle relazioni internazionali di Andrea Barbato, così critico nei miei confronti per le polemiche con i dirigenti cinesi sul Tibet e sui fatti di piazza Tien an Men, al punto di scrivere che non "ha senso spedire un parlamentare in Cina a spese dello Stato perché vada a litigare con un paese straniero".

Con buona pace di Barbato, i rilievi e le richieste sui diritti umani e sul Tibet sono stati avanzati dall'intera delegazione italiana, ossia dai primi parlamentari occidentali che abbiano messo piede a Pechino dopo la strage di Tien an Men.

E cosa dovevamo fare, secondo Barbato? Ringraziare i gentili ospiti e complimentarci per l'ordine ristabilito? Dichiararci molto contenti per la visita di De Michelis e dei grossi imprenditori italiani giunti pochi giorni dopo, per trattare argomenti assai più "concreti"? Intonare "scurdammoce 'o passato", inclusi gli studenti del giugno 89, un milione di tibetani sterminati e tre risoluzioni delle Nazioni Unite sistematicamente ignorate dalla Cina?

Barbato dovrebbe pur conoscere la differenza fra delegazioni governative e parlamentari, nonché farsi sfiorare dal dubbio che l'affermazione dei diritti umani - soprattutto se chiesta da atti dell'ONU come nel caso del Tibet - è parte integrante di un diritto internazionale sempre più necessario, anziché "affare interno" di questo o quel paese, secondo una concezione del mondo che mi auguro per sempre superata. E se grandi opinion-makers come Barbato si fossero occupati a tempo debito di curdi, cambogiani e tibetani, o avessero messo alla berlina la realpolitik italiana

e le sue prevedibili catastrofi nel Corno d'Africa, avrebbero reso un grande servizio a tutti.

Che c'entra, infine, il parallelo fra la visita della commissione esteri in Cina e la commissione itinerante fra Australia e Tasmania alla ricerca di pensionati italiani? Barbato ha fatto il parlamentare, certe banalità le lasci dire a Bossi. E' anche più credibile.

 
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