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Agora' Agora - 21 maggio 1991
CASO "ROSA MASCI"

Roma, 21 maggio '91.

Dopo la visita a Rebibbia di Sandro Tessari, Luigi Cerina e Paola Tavella, la detenuta Rosa Masci, malata di Aids, con un cancro al cervello, semiparalizzata, è stata ricoverata in un ospedale romano, lo Spallanzani.

Nelle condizioni in cui è, Rosa deve essere portata a casa, da sua madre, per trascorrere gli ultimi, davvero, suoi giorni di vita.

La direzione di Rebibbia ha inviato ieri al Tribunale di Sorveglianza una relazione sanitaria sul caso di Rosa in cui si afferma l'incompatibilità delle sue condizioni di salute con lo stato di detenzione. Tale relazione, però, non è stata esplicitamente inoltrata ai sensi dell'art. 147 del codice penale, cioè della sospensione della esecuzione della pena.

Sul caso dei detenuti malati di Aids, Nicolò Amato, Direttore generale del Dipartimento Generale per le carceri del Ministero di Grazia e Giustizia, ha dato disposizioni precise ai direttori degli Istituti, riguardo a ricoveri ospedalieri e sospensione della pena. Con una circolare del dicembre '90, che richiama il parere di assoluta incompatibilità con il regime carcerario dei detenuti ed internati affetti da Aids conclamata espresso dalla Commissione Nazionale per la lotta all'Aids nel marzo 1989 e ribadito nel giugno '90, il ministero impone ai direttori degli Istituti di procedere sempre al ricovero di detenuti in Aids conclamata presso le strutture sanitarie esterne. Nella circolare si dispone inoltre di segnalare all'autorità giudiziaria competente i rischi della permanenza in carcere, invitandola a valutare la sussistenza dei presupposti per la scarcerazione. In caso di revoca del provvedimento di ricovero e ritraduzione in carcere, nella circolare si prevede, infine, di investire nuovamente il magist

rato della questione, al fine di sollecitarlo ancora o ad adottare misure alternative al carcere oppure a stabilire espressamente che il detenuto debba rimanere in carcere.

Oggi, una delegazione del Partito radicale, composta da Emma Bonino, Alessandro Tessari e Sergio d'Elia, è stata ricevuta dal Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Roma, dott. Vittozzi. I radicali hanno rappresentato il caso di Rosa Masci e quello analogo di molti malati di Aids nelle carceri romane, per i quali le condizioni di salute sono tali da esigere un trattamento non attuabile in ambiente carcerario, ovvero da far apparire l'espiazione della pena in contrasto con il senso di umanità, inesistenti essendo, nei confronti di detenuti spesso gravemente malati, ogni tipo di pericolosità e l'effetto "rieducativo" del trattamento penitenziario.

Il presidente Vittozzi ha informato di avere già attivato, nel caso di Rosa Masci, sia il procedimento per la concessione della liberazione anticipata, ottenuta la quale Rosa avrebbe scontato totalmente la pena, sia il procedimento per la concessione della detenzione domiciliare. Ma, in entrambi i casi, bisogna aspettare gli accertamenti sulla pericolosità sociale previsti dal decreto "anti-Gozzini", recentemente reiterato dal governo, che dispone appunto l'acquisizione di informazioni per il tramite del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza, che può rispondere entro trenta giorni. La via più veloce e opportuna, nel caso di Rosa, rimane, quindi, quella della sospensione della pena; a questo proposito, il presidente Vittozzi, avrebbe inoltrato al magistrato di sorveglianza competente la relazione dei sanitari di Rebibbia per un eventuale procedimento d'ufficio sulla sospensione della pena di Rosa Masci.

In ogni caso, domani, i radicali si metteranno in contatto con la direzione del carcere di Rebibbia perchè anch'essa formalizzi la richiesta di una sospensione della pena. Una visita all'ospedale romano dove è ricoverata Rosa è prevista in questi giorni.

Il Manifesto del 21 maggio ha pubblicato un articolo di Paola Tavella sul caso di Rosa Masci. Radio Radicale ha effettuato alcune interviste e continua a mandare in onda un comunicato sulla vicenda. Ascoltatori telefonano per sapere cosa possono fare.

Altre iniziative, nelle prossime ore, possono essere prese, se l'iter al Tribunale di Sorveglianza per la scarcerazione di Rosa dovesse segnare il passo.

 
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