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Agora' Agora - 30 maggio 1991
REFERENDUM 9 GIUGNO

Di seguito il testo dell'appello del "Gruppo promotore per il sì al referendum del 9 giugno 1991" inviato a Emma Bonino da Silvio Barbera e la lettera di risposta nella quale Emma Bonino esprime le ragioni che la portano a non firmare lo stesso.

VOTATE PER VOI, VOTATE SI'

Il referendum del 9 giugno, riguardante il voto di preferenza per la Camera dei deputati, è un'occasione importantissima per compiere un primo passo nella direzione della trasparenza elettorale.

Ecco alcune ottime ragioni per cui votare sì il 9 giugno.

Garantire la segretezza del voto.

(Come è noto, la legge attuale prevede la possibilità di dare più preferenze scrivendo solo il numero del candidato: ciò consente, in molti seggi, di controllare se l'elettore ha seguito gli ordini di scuderia del partito, della corrente, del capo clientela.

Votando sì, le cose cambieranno: sarà espressa una sola preferenza, e non più attraverso un numero, ma scrivendo il nome del candidato).

Evitare i brogli e le manomissioni delle schede.

(Specie al sud, durante lo scrutinio nei seggi elettorali vengono aggiunti numeri di preferenza, o alterati quelli espressi).

Evitare gli scambi di preferenze tra gruppi organizzati.

(Attualmente, basta che tre candidati che controllano 10.000 preferenze se le scambino, e ciascuno arriverà a 30.000, battendo un candidato che da solo ne esprima 25.000).

Evitare l'elezione del portaborse.

(Come è noto, spesso e volentieri i capicorrente impongono che sia votato, insieme a loro, anche un portaborse. Con una sola preferenza, questo non sarà più possibile, e le candidature dovranno essere di migliore livello qualitativo).

Certo occorre cambiare la legge elettorale molto più in profondità, se si vuole adeguare l'Italia agli altri Paesi europei, nei quali, la sera dopo il voto, si sa chi ha vinto, chi ha perso, chi governerà, per quanto tempo e per realizzare quali programmi. Ma da oltre vent'anni si fanno solo chiacchiere: era necessario avviare i refendum per porre il problema all'ordine del giorno.

Il 9 giugno i cittadini hanno la possibilità di dire se vogliono contare di più.

Rivolgiamo a tutti un appello ad andare a votare (è l'esercizio di un diritto fondamentale, sarebbe una grave omissione non esercitarlo), e a votare sì.

Per un Italia più pulita, trasparente, europea.

IL GRUPPO PROMOTORE PER IL SI'

AL REFERENDUM DEL 9 GIUGNO 1991

***

Roma 31-5-91

Caro Silvio e cari amici

ho visto il testo dell'appello che mi avete mandato. ma così com'è non me la sento di firmarlo.

Mi sembra indubitabile che si debba far campagna perchè la gente vada a votare non fosse altro che per salvare l'istituto referendario, ma è altrettanto evidente che questo referendum (unico superstite di un pacchetto ben più incisivo) non ha nè può avere valenza realmente riformatrice se non accompagnato da altri provvedimenti legislativi o nuovamente referendari che possano incidere sulla partitocrazia e l'attuale sistema elettorale.

A questo proposito, come sapete, abbiamo avviato richieste di incontri sia con il comitato promotore sia con il PDS per capire con sufficiente precisione verso quale riforma si stiano avviando questi due soggetti politici.

E' evidente infatti che non basta dire (come scritto sul vostro documento) che "occorre cambiare la legge elettorale molto più in profondità" ma occorre dire soprattutto in quale direzione e con quali precisi impegni: insomma dopo il 10 giugno ci si batterà per un sistema maggioritario e uninominale all'inglese oppure lo schieramento del "si" si accontenterà di qualche controriformetta partitocratica, trale varie proposte, del tipo: lista nazionale bloccata per il recupero dei resti, ovviamente decisa dalla segreteria del partito o magari soglie, sbarramenti, o altre invenzioni capaci solo di non "toccare" il sistema dei partiti?

Perchè se questa linea non è chiaramente affermata non è vero che "la sera dopo il voto si sa chi ha vinto, chi ha perso, chi governerà etc....." Rischieremmo anche noi di far credere agli elettori che questo referendum può cambiare le cose, mentre sappiamo che non è vero: le cose possono cambiare a seconda di come ci si muoverà DOPO il referendum..

In questo senso mi auguro che gli incontri che avremo (già oggi pomeriggio) con il comitato e ,spero, prossimamente con il PDS possano essere chiarificatori.

Grazie comunque.

Emma Bonino

 
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