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Agora' Agora - 13 giugno 1991
LA CINA NON RISPETTA I DIRITTI DELL'UOMO

(Relazioni della sessione plenaria del mese di giugno a Strasburgo)

Continuano in Cina gravi violazioni dei diritti fondamentali e l'Assemblea chiede di riconsiderare la decisione di revocare le sanzioni nei confronti della Cina, comminate a seguito del massacro di Piazza Tien-An-Men nel giugno 1989.

La Repubblica popolare cinese viene dunque invitata, in quanto membro delle Nazioni Unite, a conformarsi alla Carta sui diritti dell'uomo, a ripristinare le libertà di riunione, di opinione e di informazione, a rinunciare alle misure militari contro i dimostranti. Alle autorità cinesi si chiede inoltre di garantire un processo equo ai detenuti politici e di permettere a commissioni internazionali di indagare in loco sulle accuse di violazione dei diritti dell'uomo.

Virginio Bettini (VERDI) ha fermamente condannato l'atteggiamento assunto dai membri cinesi della delegazione incaricata dei contatti con il Parlamento europeo, i quali giustificano i misfatti delle autorità di Pechino avanzando come pretesto una diversa concezione della democrazia. in realtà la Cina cerca di uscire dall'isolamento solo per motivi economici, ma non si possono posporre i diritti dell'uomo agli interessi delle industrie europee.

REFERENDUM SULLA PENA DI MORTE IN BRASILE

Il congresso brasiliano ha l'intenzione di votare, la settimana prossima, una riforma costituzionale che autorizza un referendum nazionale sul ripristino della pena di morte in Brasile per i sequestri di persona, i furti con scasso e gli omicidi legati a stupro. La pena di morte in Brasile è stata cancellata dal codice penale nel 1890 e l'ultima esecuzione capitale è stata eseguita nel 1855. Inoltre il Brasile è firmatario di un protocollo ONU mirante, fra l'altro, all'abolizione della pena di morte.

Tale decisione ha indotto l' Assemblea ad adottare una risoluzione d'urgenza che denuncia il tentativo di reintrodurre la pena di morte nella costituzione brasiliana. Un appello viene rivolto ai deputati del Congresso brasiliano perché compiano quanto in loro potere per evitare tale reintroduzione. Anche Commissione e Consiglio sono invitati ad impiegare tutti i mezzi politici e diplomatici affinché in Brasile non venga ripristinata la pena di morte.

A causa della mancanza di una seria riforma agraria e di una miseria profonda, che fa da contraltare all'esistenza di privilegi enormi, in Brasile vi è una massa di diseredati che per fame e disperazione ricorrono alla violenza. Lo ha dichiarato Luciana Castellina (PDS) secondo la quale l'uso della pena di morte per risolvere questi problemi renderebbe solo la situazione ancora più tesa e drammatica. Occorre quindi impedire la reintroduzione della pena di morrte in Brasile, per evitare che si affronti il grande dramma del sottosviluppo, della miseria e delle drammatiche differenziazioni di classe attraverso la violenza di Stato e non cercando la soluzione di tali problemi.

IL TERRORISMO IN EUROPA

Recentemente gli attentati terroristici si sono moltiplicati in diversi paesi comunitari. I più gravi, che hanno fatto decine di vittime, sono quelli compiuti a Vic (Barcellona), il 29 maggio scorso, dall'organizzazione terroristica basca dell'ETA, nonché in Irlanda del Nord, dall'esercito repubblicano irlandese (IRA) e dall'Ulster Volunteer Force (UVF), ed infine contro la sede del Consiglio regionale della Corsica da parte del Fronte per la liberazione nazionale corso (FLNC). Di fronte a tali preoccupanti avvenimenti l'Assemblea ha adottato una risoluzione d' urgenza che innanzitutto condanna tali violenze e i barbari assassinii, odiosi ed ingiustificati in un regime di libertà. Viene quindi chiesto che i ministri riuniti nell'ambito della Cooperazione politica europea (CPE) cooperino e si coordino per riuscire a sradicare il terrorismo, nel rispetto dei principi giuridici democratici.

A tale proposito il documento auspica la creazione di uno spazio giudiziario europeo che preveda la cooperazione tra le forze di polizia di tutti gli Stati membri nella lotta contro il terrorismo e ogni forma di criminalità. Infine viene chiesto che l'Esecutivo e gli Stati membri garantiscano rapidamente il pagamento dei risarcimenti alle vittime del terrorismo.

La condanna degli attentati in Europa, in particolare quello di Vic, in Spagna, è stata espressa dal commissario Abel Matutes il quale, pur esprimendo la solidarietà alle vittiime, ha tenuto a ricordare come l'Esecutivo possa solo concedere aiuti appropriati alle famiglie vittime di eventi naturali e non di attentati terroristici.

 
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