(Relazioni della sessione plenaria del mese di giugno a Strasburgo)
Seriamente preoccupata per il ripetuto ricorso ad atti intimidatori da parte delle forze sovietiche nei confronti della popolazione degli Stati baltici, l'Assemblea condanna i responsabili di tali incidenti ed esprime preoccupazione per la persistente omissione da parte del governo sovietico di avviare con i governi baltici seri negoziati per la definizione delle loro future relazioni con l'Unione Sovietica.
Tale atteggiamento - sostiene la risoluzione approvata dal Parlamento europeo - non può non influenzare le relazioni tra la CEE e l'URSS, la quale viene invitata a sospendere senza indugio le operazioni militari nei paesi baltici e a rispettare i diritti della Lituania.
Anche per i paesi baltici è fondamentale - secondo Cesare De Piccoli (PDS) -rispettare il diritto dei popoli all'autodeter-minazione e quindi le autorità sovietiche debbono far cessare immediatamente gli interventi armati che ostacolano il processo avviato da tali paesi per giungere alla democrazia. La strada da seguire, per l'Unione Sovietica, è quella della perestroika, e non della repressione come dimostrano anche le scelte delle popolazioni, da ultimo di quella russa che ha eletto Eltsin a presidente.