Dichiarazione di Giovanni Negri
Una florida economia fondata sul Barolo e sul Tartufo, meno di tremila abitanti (fra i quali 5 marocchini per la verità onesti) una pubblica amministrazione degna di Quintino Sella; La Morra - ridente paese delle langhe, provincia di Cuneo, ove modestamente risiedo - ha lanciato il suo grido di dolore dinnanzi all'incombente periglio.
No, noi non cadremo sotto l'odiato dominio, mai accetteremo il giogo della Repubblica di Pontida e delle ingrate, lombarde genti che il nostro beniamato Camillo Benso di Cavour liberò dall'Austriaco.
Il guanto di sfida è dunque lanciato.
Lo sappia quel Senatore Bossi che -incauto e novello invasore- traccerà domani il solco della Repubblica di Pontida.
Uno e risoluto, il popolo la morrese si è infine destato e di fronte alla vexata quaestio - Pontida o Libertà - unanime è insorto, pronto al sacrifizio e con un'ununica speme in cuore: "salve Piemonte! Via il lombardo, via lo straniero!".
Mentre in Pontida i codardi s'adunano, già si specchiano nel Ticino e nel Tanaro le orgogliose divise del nostro corpo dei vigili urbani.
Il dado è tratto: La Morra o morte