COMUNICATO STAMPA DEL PARTITO RADICALERoma, 3 luglio. Una delegazione del Partito Radicale guidata dal segretario Sergio Stanzani e composta da Vanna Barenghi, consigliere regionale antiproibizionista, Luigi Cerina, consigliere comunale antiproibizionista e Sergio D'Elia, consigliere federale del P.R., è stata ricevuta da Nicolò Amato, direttore generale del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria. Nell'incontro, organizzato a partire dal caso di Rosa Masci, detenuta di Rebibbia malata di Aids e scarcerata nei giorni scorsi a seguito dell'intervento dei radicali, si è esaminata la situazione in generale delle decine e decine di malati di Aids in carcere di cui non si sa niente e che muoiono nella disattenzione generale. Nicolò Amato ha voluto denunciare "il grave comportamento delle direzioni di molti ospedali in cui non viene trovato posto per i malati di Aids o da cui i detenuti ricoverati vengono subito rispediti in carcere". A questo proposito, il direttore delle carceri ha comunicato di aver proposto un punto della legge di riforma
sanitaria in discussione al Senato con il quale si configura la istituzione obbligatoria di "reparti ospedalieri" per il ricovero e la cura dei detenuti malati. Nicolò Amato si è detto anche d'accordo con la proposta di legge per la sospensione obbligatoria della pena nei casi gravi di Aids.
Nell'incontro, i radicali hanno voluto - soprattutto - affrontare il caso di molti detenuti affetti da Hiv che versano in gravi condizioni, seppure non siano classificati nella fase di "Aids conclamata", che è la fase per cui le disposizioni ministeriali impongono precise e tassative procedure alle direzioni delle carceri ai fini del ricovero e della scarcerazione. A questo proposito, Nicolò Amato ha accolto la richiesta dei radicali che siano recepite in una nuova circolare da inviare a tutti gli istituti le determinazioni recentemente acquisite dal Comitato nazionale per la lotta all'Aids secondo le quali anche le fasi Las o Arc, precedenti alla cosiddetta Aids conclamata, si caratterizzano per una tale gravità che configura anch'essa l'incompatibilità del malato di Aids con lo stato di detenzione. Su questo punto, nei giorni scorsi, i deputati federalisti alla Camera ed al Senato, insieme ad alcuni colleghi verdi e della Sinistra Indipendente avevano rivolto una interpellanza al Ministro di Grazia e Giust
izia e al ministro della Sanità in cui si chiede "se non intendano disporre che le nuove, altre, eventuali acquisizioni della Commissione nazionale per la lotta all'Aids, per quanto riguarda i malati detenuti, siano trasmesse tempestivamente alle istituzioni e agli organi competenti ai fini del ricovero, della alternativa al carcere e di altri benefici previsti dalla legge".