Il completamento del mercato unico è indispensabile per proseguire il cammino avviato verso l'integrazione europea e per realizzare l'Unione economica e monetaria, senza la quale non potrà essere creata l'Unione politica. Così ha esordito il presidente del Consiglio, e ministro degli esteri olandese, Han van den Broek nel presentare il programma del semestre di presidenza dei Paesi Bassi. L'oratore non ha nascosto le difficoltà che bisognerà affrontare per rispettare la scadenza del 1992, a cominciare dal settore dei servizi finanziari e dei trasporti, per finire alla libera circolazione delle persone, per la quale l'accordo di Schengen costituisce - a suo dire - una valida soluzione seppure in via provvisoria in attesa di un sistema comunitario. Altrettanto urgente è il rafforzamento delle misure di accompagnamento, che impediscano al mercato unico di sviluppare una concorrenza sfrenata a spesa degli interessi sociali e della salvaguardia dell'ambiente.
L'integrazione economica si realizzerà con l'Unione economico-monetaria, che funzionerà con un mercato, una moneta ed una banca uniche, nel rispetto del principio di sussidiarietà, e cioè limitando l'azione della Comunità nei settori dove essa si rivelerà più efficace rispetto agli Stati o alle regioni.
Per rafforzare l'integrazione politica sarà necessario per il Consiglio decidere sempre più spesso a maggioranza e per porre rimedio al deficit democratico si dovrà sviluppare l'ordinamento giuridico comunitario ed estendere al Parlamento europeo la corresponsabilità legislativa.
Elemento essenziale dell'Unione politica - ha proseguito l'oratore -- sarà la politica estera e di sicurezza comune alla quale l'Assemblea dovrà essere associata al massimo. D'altra parte la politica estera dovrà essere coerente con le scelte in materia di relazioni economiche e di cooperazione allo sviluppo.
Van den Broek ha infine affrontato il tema delle relazioni esterne insistendo sulla vocazione di apertura dell'Europa verso il mondo. In tale ottica vanno visti i rapporti con gli Stati Uniti e con il Giappone così come la cooperazione con il Terzo Mondo. Tra le scadenze più urgenti figurano i negoziati dell'Uruguay Round e quelli per lo spazio economico europeo, ma anche la conclusione di accordi di associazione con i paesi dell'Est europeo che si sono impegnati per un ordinamento democratico e per il passaggio ad un'economia di mercato.
Il dibattito
I bei tempi dell'europeismo dell'Olanda hanno fatto il posto alla reticenza nei confronti dell'UEM e dell'Unione politica. Lo ha denunciato Eisso Woltjer (SOC NL), che ha ricordato come la presidenza olandese venga in un momento cruciale dell'integrazione europea. Ciò richiederà sforzi notevoli avendo chiaro l'obiettivo di costruire un'Europa responsabile dal punto di vista democratico, ecologico e sociale.
Non sono molte le possibilità di arrivare a Maastriicht con un successo nel campo delle due Conferenze, ha asserito Jean Penders (PPE NL), sottolineando il suo scetticismo soprattutto per quanto riguarda la codecisione del Parlamento europeo, che così come delineata oggi non è accettabile.
Il problema della democratizzazione della Comunità a cui dovrà porre rimedio il semestre olandese, è stato evocato anche da Gijs de Vries (LDR NL), mentre per Marie Jepsen (DE DK) importanza fondamentale dovrà essere accordata alla conclusione dei negoziati con i paesi dell'EFTA sullo spazio economico europeo anche come primo passo verso l'adesione alla Comunità di Austria e Svezia.
Le carenze della presidenza olandese nel settore ambientale, della dimensione sociale, nonchè della democratizzazione della Comunità, sono stati sottolineati da Nel van Dijk (VERDI NL).
A sua volta Luigi Colajanni (PDS) ha ribadito l'esigenza che il prossimo semestre sia tale da far fare alla Comunità dei notevoli passi in avanti soprattutto in tema di legittimità democratica, con l'investitura della Commissione, la codecisione del Parlamento europeo, ed il voto a maggioranza, nella prospettiva di una dimensione sovranazionale federale europea.
Preoccupazione per il fatto che la presidenza olandese non abbia messo fra le priorità la creazione di posti di lavoro nella Comunità è stata espressa da Gene Fitzgerald (ADE IRL).
Il rispetto dei diritti dei popoli da parte della presidenza olandese, disconosciuto nei confronti della Slovenia e della Croazia, è stato richiesto da Karel Dillen (DR B).