Via libera dalla commissione europeaL'UNITA'
13 aprile 1995
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SOMMARIO. Via libera della commissione europea alla creazione a Trieste di un centro finanziario "off shore". La decisione arriva dopo 5 anni di duri patteggiamenti tra Roma e Bruxelles. A Trieste sorgerà un porto franco assicurativo e finanziario per le operazioni coi paesi dell'Est europeo. Per 5 anni il centro godrà di particolari vantaggi fiscali. Soddisfazione della Agnelli, dei commissari Ue Monti e Bonino e del sindaco di Trieste Illy.
Dopo cinque anni di lunghi ed estenuanti patteggiamenti tra Roma e Bruxelles, ieri la commissione europea ha dato il via libera alla creazione di un centro finanziario "off shore" a Trieste. Per la città è un'occasione lungamente attesa e risponde alla vocazione di Trieste di diventare un ponte verso i mercati dell'Est. Il centro off shore sarà una specie di porto franco specializzato in servizi finanziari ed assicurativi e dovrà essere rivolto esclusivamente ad operazioni realizzate coi paesi dell'est europeo. Il progetto del centro off shore a Trieste nasce nel '91 con il varo della legge sulle aree di confine, che ipotizzava interventi per il Friuli Venezia Giulia e per il Veneto, cioè le due regioni da sempre in stretto raccordo con l'area della Mitteleuropa. La legge prevedeva la creazione di una zona franca di servizi assicurativi e finanziari estero su estero in esenzione fiscale. Il progetto era stato già bocciato una prima volta nel '92 dall'allora commissario europeo alla concorrenza, Leon Brittain
. Ma le trattative sono andate avanti e sono sfociate nella decisione di ieri, che fa di Triste un canale privilegiato con particolari vantaggi fiscali, per quanto riguarda i servizi finanziari e assicurativi da assicurare ai paesi dell'Est. La commissione europea ha stabilito la creazione di questo porto franco a cui potranno accedere i principali istituti finanziari internazionali, ma ha posto alcune condizioni. Tra queste un tetto massimo agli investimenti che potranno beneficiare del regime fiscale speciale e che è di 3,5 miliardi di Ecu, cioè circa 7mila miliardi di lire. L'iniziativa avrà una durata di cinque anni. Sarà inoltre necessario fornire rapporti dettagliaiti sulle attività del centro finanziario per intervenire in caso di distorsione della concorrenza. Molto probabilmente il centro off shore sorgerà nel porto di Trieste.
Grande soddisfazione è stata espressa dal ministro degli Esteri italiano, Susanna Agnelli, alla notizia del via libera della commissione. La Agnelli ha commentato la decisione di Bruxelles, a Roma, al termine dei colloqui con il Ministro degli Esteri russo, Andrei Kozjrev e ha affermato che per Trieste "sarà una cosa estremamente importante". Anche i due commissari italiani all'Ue, Emma Bonino e Mario Monti, si sono rallegrati per la creazione dl centro off shore. "E' un'ottima occasione - ha detto la Bonino - per lanciare i tradizionali legami commerciali e culturali tra Trieste e i vicini paesi della Mitteleuropa. L'iniziativa permetterà di sviluppare il mercato dei capitali nei paesi dell'Europa centro-orientale e di facilitare il riorientamento del commercio di quest'area verso l'Ue. Trieste ha la possibilità di diventare un punto di riferimento privilegiato e questo consentirà senza dubbio un rafforzamento dell'intero settore economico regionale".
Mario Monti a sua volta si è detto "lieto che la nuova commissione europea a soli due mesi dal suo insediamento sia riuscita a concludere la questione del centro off shore, rimasta aperta per molti anni".
Soddisfatto anche il sindaco di Trieste Riccardo Illy, secondo il quale "dopo che il centro sarà avviato, avremo due tipi di ricadute: una diretta che consisterà nell'occupazione immediata delle persone che lavoreranno nelle imprese neoinsediate e una indiretta, l'attenzione cioè dei più importanti istituti finanziari europei e probabilmente mondiali".