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Archivio Emma Bonino commissario UE
La Repubblica - 13 aprile 1995
A TRIESTE SI APRE LA PORTA DELL'EST
Via libera dell'Ue all'"off-shore". Fisco leggero sugli investimenti.

La Repubblica, 13 aprile 1995

di Enzo Cirillo

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SOMMARIO. Buona cronaca della istituzione a Bruxelles del contro "offshore" a Trieste, di cui si ricostruiscono le vicende e di cui si illustrano le finalità. I commenti del sindaco Illy, di Bonino e Monti, nonché del ministro degli esteri, Agnelli.

Roma - Al di là della frontiera si spara ormai da anni. Nei Balcani come in tutta l'area dell'Est europeo è crisi politica ed economica. Ma si pensa anche al dopoguerra, e l'Unione europea ha deciso di scommettere sulla ricostruzione dando il via libera alla creazione, a Trieste, di un centro finanziario "off shore". Per le operazioni realizzate con i Paesi dell'Est europeo - questa la sostanza dell'iniziativa - le imprese potranno giovarsi di vantaggi fiscali. Le autorità di Bruxelles hanno stabilito che i prestiti o gli investimenti in regime speciale verso gli Stati dell'Est non potranno superare i 3,5 miliardi di Ecu (cioè oltre 7 mila miliardi di lire). I vantaggi fiscali, che consistono nella riduzione delle imposte sui redditi, potranno essere accordati solo per i primi 5 anni di funzionamento del centro e saranno attentamente controllati dalla Commissione sulla base di rapporti che l'Italia dovrà inviare ogni anno.

La città giuliana, da anni in attesa di questo provvedimento che ebbe tra i suoi primi "alfieri" l'ex Governatore della Banca d'Italia Guido Carli, diventerà insomma una specie di "porta" privilegiata tra l'Europa mediterranea e l'Europa dell'Est.

Il passaggio alla fase operativa è legato però al realizzarsi di alcune condizioni finalizzate ad evitare che possa essere danneggiata la concorrenza.

"Giudico l'intervento dell'Unione europea un fatto importante. Non è risolutivo dei problemi di Trieste - spiega il sindaco Riccardo Illy - ma si tratta pur sempre di un grande passo avanti. Si tratta di un nuovo tassello del mosaico che stiamo costruendo per portare la città fuori della crisi. Comunque, perché questa iniziativa diventi operativa, dovremmo attendere una messa a punto della legge 19 che potrà eventualmente essere adeguata alle direttive comunitarie. Poi sarà il turno dei decreti attuativi e della nomina dell'Authority amministrativa prevista dalla legge".

E per la sede? "Per quella siamo a buon punto. La Camera di commercio, d'intesa con l'Ente porto, sta già lavorando per trovare una soluzione. Nel giro di pochi mesi, e comunque spero non oltre la fine dell'anno, pena la perdita dei benefici che questa iniziativa può comportare per la città, penso che potremo essere operativi".

"D'altra parte - continua Illy - malgrado la guerra e la crisi seguita alla fine dei blocchi ad Est il treno della ripresa è già arrivato. Le banche e le assicurazioni italiane e straniere interessate alla iniziativa dovranno muoversi subito".

Soddisfazione per le decisioni dell'Unione europea è stata espressa dal governo e dai commissari italiani a Bruxelles, Emma Bonino e Mario Monti. Per il Ministro degli Esteri, Susanna Agnelli, la decisione rappresenta una "grande occasione" per Trieste.

"E' un appuntamento importante per rilanciare i tradizionali legami commerciali e culturali tra Trieste e i vicini paesi della Mitteleuropa - ha detto la Bonino - e mi felicito per la decisione positiva con cui la Commissione europea, dopo un lungo e difficile periodo di studio, ha autorizzato la concessione di vantaggi fiscali a favore delle imprese che opereranno nel nuovo centro triestino".

"L'iniziativa - ha aggiunto - permetterà di sviluppare il mercato dei capitali nei Paesi dell'Europa centro-orientale e di facilitare il riorientamento del commercio di quest'area verso l'Unione europea. Trieste ha ogni possibilità per diventare un punto di riferimento privilegiato e questo consentirà senza dubbio un rafforzamento dell'intero settore economico regionale".

Eguale soddisfazione è stata manifestata da Monti. "Sono lieto - ha detto - che la nuova Commissione europea, a soli due mesi dall'insediamento, sia riuscita a concludere la questione del centro off-shore, rimasta aperta per molti anni". "L'approvazione da parte della Commissione di quanto proposto e negoziato con impegno dal governo italiano - ha aggiunto il commissario italiano - permetterà in questa zona frontaliera lo sviluppo di attività coi Paesi dell'Europa centrale e orientale, , offrendo prospettive interessanti a Trieste e al Friuli Venezia Giulia".

 
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