"Montanelli è sceso in campo con la forza e la limpidità di sempre.Segni e i cattolici si muovono con decisione. I quesiti dei nuovi referendum ci sono, grazie a Calderisi e ai radicali.
Chi qualche giorno fa parlava di "partito del referendum in difficoltà " non ha capito niente. Soprattutto,non ha capito che dal prossimo ottobre parte la macchina della più forte e dura sfida politica che mai si sia vista a questo sistema dei partiti
A tutti i partiti,DC in testa.".
E' quanto afferma oggi Giovanni Negri, in un appello rivolto ai radicali affinchè "in ogni città si costituisca sin d'ora un comitato radicale per la raccolta delle firme (occorre raccoglierne almeno mezzo milione,autenticate e certificate,fra ottobre e gennaio).".
"I nuovi referendum - afferma il parlamentare radicale - sono davvero elettorali, nel senso che obbligheranno tutti i partiti ,dall'estrema destra all'estrema sinistra,a calare le carte prima e durante la campagna elettorale. I dibattiti sulle semisfiducie costruttive,i cancellierati e i presidenzialismi hanno chiuso,per assenza di critica e di pubblico. ".
"C'è un' unica questione - continua Negri - sulla quale occorre fare grande chiarezza e che lo stesso Segni non potrà eludere: la proposta di riforma elettorale del PDS non ha un solo punto in comune con la cristallina chiarezza dell'uninominale -maggioritario ad un turno che andiamo a proporre col referendum,per sbaraccare questa partitocrazia."
"Per noi - conclude Giovanni Negri - entra nel comitato dei referendum chi in Parlamento presenta una identica proposta di riforma elettorale: a quel punto arrivino pure De Mita,Occhetto, Martelli,Bossi e chi più ne ha più ne metta. Ma a quel punto,non prima".