Il Presidente Cossiga usurpa in modo sempre più intollerabile e compiendo sempre più guasti irreparabili le funzioni e le prerogative di indirizzo, di controllo, di vigilanza, di interpellazione, di "pubblicità" del Parlamento. Interferisce nella azione di governo, togliendo serenità e proprietà al suo difficile lavoro, rendendolo ancora più incapace di quanto non sia di per sé, e di per la sua natura partitocratica. Blocca attività ed uffici della giurisdizione, dopo averne proclamato l'assetto. Stravolge la prerogativa della grazia, che deve esser "sovrana" ed immotivata, per farne una operazione politicistica, sconosciuta alla legge ed alla Costituzione, trascinando e catapultando nella piazza la possibilità di un atto sovrano e quasi di religiosità istituzionale riservato al chiuso della coscienza del Capo dello Stato. Mai, nella storia di un paese, si era giunti a tanto di distruzione e di offesa quotidiana di qualsiasi regola, scritta e non, di qualsiasi logica che non sia di mera distruzione e autodis
truzione. Il "cupio dissolvi" si realizza nel bisogno di dissolvere, prima ancora che di esser dissolti. Quando si interromperà la flagranza di un attentato, di un vero, quotidiano "golpe"?. E da parte di chi?.