I nuovi quesiti referendari in materia elettorale, tanto sul Senato che sui Comuni, sono stati elaborati già da alcuni mesi sulla base delle indicazioni contenute nella sentenza della Corte Costituzionale e sono assolutamente indipendenti dalla legge rinviata da Cossiga. Tale provvedimento avrebbe reso più chiara la formulazione lessicale della normativa elettorale (tant'è vero che un'identica formulazione è utilizzata dall'articolo 24 della legge di riforma della DC). Ne sarebbe derivata, probabilmente, una formulazione ancora più netta anche del quesito referendario.
Vogliamo allontanare il sospetto di un rinvio sollecitato da chi intende ostacolare i referendum, il che sarebbe gravissimo. E vogliamo cogliere l'indicazione del Capo dello Stato come uno stimolo ad una riforma organica e incisiva oppure, in mancanza di volontà politica in questa direzione, come un'ulteriore sollecitazione alla promozione dei referendum per l'intervento diretto dei cittadini.