Sul modo con cui i giornali italiani hanno dato la notizia del disastro della metropolitana di New York avvenuto nei giorni scorsi e attribuito ad un conducente sbrigativamente definito "drogato", il Comitato scientifico del Coordinamento Radicale Antiproibizionista ha diffuso ieri il seguente comunicato.
Molti organi di informazione, riferendosi al disastro della metropolitana di New York avvenuto delle prime ore del 28 agosto scorso, hanno dato per scontato che il guidatore del convoglio fosse "drogato" con crack.
La lettura del New York Times del 29 e del 30 agosto ha permesso di rilevare i seguenti dati:
a) 8 ore dopo l'arresto e 13 ore dopo il disastro il tasso di
alcol nel sangue del guidatore era dello 0,21%;
b) poiché il tasso tende a decrescere rapidamente, i
tossicologi ritengono che il valore al momento del disastro
fosse dello 0,33%, cioè più del quadruplo di quello 0,08%
che è considerato il massimo compatibile con le capacità di
guida dei veicoli;
c) il soggetto aveva precedenti di assenteismo e di abuso di
alcol anche sul lavoro;
d) i test sulle droghe, rilevati dopo l'arresto, sono risultati
negativi per qualsiasi sostanza, il che esclude ogni
possibile uso nelle 72 ore precedenti.
Ancora una volta gli organi di informazione si sono prestati alla costruzione dei "mostri" della droga, dando credito a notizie inesatte che confermano nella pubblica opinione i luoghi comuni che giustificano l'intervento repressivo dello Stato in una questione, quella dell'abuso di droghe, che meriterebbe attenzioni e competenze del tutto diverse.
Giancarlo Arnao
Comitato scientifico del Cora