1) Lottizzazione nomine bancarie
2) Abrogazione Ministero Partecipazioni Statali
3) Organizzazione dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno
La formulazione giuridica dei quesiti sarà resa nota Lunedì 16 al momento del deposito degli stessi in Cassazione.
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Lunedì depositeremo in Corte di Cassazione i questiti dei referendum elettorali, insieme al collega e amico Mario Segni e agli altri esponenti che come molti di noi fanno parte del COREL, condividendone la decisiva battaglia.
Lunedì depositeremo anche altre tre quesiti referendari, che in se riassumono l'idea-forza attorno alla quale lavoriamo da un anno, sotto la guida del prof. Giannini: la liberazione dello Stato, dell'amministrazione pubblica dall'occupazione partitica. Unitamente alla riforma elettorale è a nostro avviso questa l'altra grande gamba sulla quale cammina la Riforma democratica che il paese attende, un paese che ha l'ansia di voltare pagina.
Non c'è ambito della vita sociale ove, da anni, non si verifichi e si tocchi con mano questo fenomeno. Non è più tempo di denunciarlo con sterili proteste o moralismi: esso va affrontato in termini politici e amministrativi. Se è indispensabile il ricorso alla pubblica opinione, alla gente - e lo è - la Costituzione prevede l'istituto del referendum. Ed in materia, davvero, non c'era che l'imbarazzo della scelta. La nostra comune scelta è caduta sui punti delle nomine partitiche nelle banche, sulle partecipazioni statali e su un referendum per il riscatto del mezzogiorno.
La nostra comune speranza è che entro Natale, con i referendum elettorali e con i referendum per la riforma democratica, il paese possa incominciare a respirare quell'aria di libertà e di cambiamento che pur fra mille problemi sta scuotendo il nostro continente.
IL COMITATO PROMOTORE
Presieduto da Massimo Severo Giannini, è nato su iniziativa di un gruppo di esponenti laici e della sinistra (Giacomo Marramao, Toni Muzi Falconi, Peppino Calderisi, Giovanni Negri, Massimo Teodori, Bruno Zevi, Lorenzo Strik Lievers, Ada Becchi, Sergio De Julio, Alfredo Biondi, Antonio Baslini, Giuseppe Benedetto, Massimo Nicolazzi, Paolo D'Anselmi). In pochi giorni si sono manifestate diverse autorevoli adesioni: entrano così a far parte del Comitato promotore Angelo Panebianco, Nicola Matteucci, Mario Pirani, Carlo Galli, Piero Pozzoli, Salvatore Veca, Paolo Urbani, Filippo Cavazzuti, Renato Mannheimer, Lucio Villari, Carlo Donolo, Giuseppe Ferrari,Carlo Fusaro,Ludina Barzini, Angelo Bolaffi, Antonio Martino e Mauro Marabini. Sono le prime adesioni fra le tantissime che stanno giungendo. Fra queste vogliamo ricordare, per quanto riguarda il referendum sul ministero delle partecipazioni statali, le adesioni dei leader sindacali Trentin e Benvenuto.
Sono anche numerose le adesioni di esponenti politici, tutti a titolo personale e non a nome dei partiti (tre dei quali - pds,pri e pr - stanno tuttavia guardando con grande, positivo interesse all'iniziativa).
Molte anche le adesioni dal mondo politico : Antonio Del Pennino, Mauro Dutto, Giorgio Bogi,Giuseppe Galasso,Ottavio Lavaggi,Luca Paci, Girolamo Pellicanò, Salvatore Grillo Enzo Bianco. Cesare Salvi e Pietro Barrera seguono in prima persona l'iniziativa; vi sono poi le adesioni di Sergio Stanzani, dei parlamentari Bertone e Pasquino, Gregorio Fontana (GLI) con Giammarco Brenelli, Raffaello Morelli, Giuseppe Bozzi, Marco Taradash, Rosa Filippini,
Adelaide Aglietta,Beniamino Bonardi,Francesco Rutelli.
Un consiglio comprensivo di tutte le personalità e gli esponenti che hanno aderito, ed un coordinamento operativo affiancheranno dunque il presidente Giannini.
Nel presentare l'iniziativa lanciamo un pubblico appello perchè - allo stato - il comitato non ha ancora una sede e soprattutto non dispone di una sola lira di finanziamento. A questo proposito chiediamo ai cittadini di sostenerci e diciamo sin d'ora che ci atterremo rigorosamente ad una regola: l'immediata pubblicità dei nostri bilanci e di ogni fonte di finanziamento. Entro i prossimi venti giorni organizzeremo inoltre manifestazioni in almeno quattro grandi metropoli (Milano, Torino, Palermo, Napoli) dalle quali già sono giunte richieste in tal senso.