Dichiarazione del deputato radicale Peppino Calderisi.
Abbiamo concepito e voluto fortemente la riproposizione, subito in questa stagione, dei referendum elettorali per il sistema uninominale anglosassone con una parziale correzione proporzionale.
Occorre infatti che il dibattito sulla riforma elettorale faccia un salto di qualità. Ha ragione Pietro Scoppola: occorre una riforma che non solo consenta agli elettori di scegliere direttamente governo e maggioranza, ma che metta profondamente in discussione l'attuale forma partito. Sarebbero pertanto del tutto inadeguate modifiche del sistema elettorale basate sul premio di maggioranza (o di coalizione) perchè incapaci di riformare il sistema dei partiti, il loro numero e il loro modio di essere.
A questo fine è necessario un sistema uninominale-maggioritario capace di imporre la riaggregazione del sistema politico attorno a due-tre nuovi partiti rappresentativi di grandi opzioni politico-ideali.
Risponde perfettamente a questo obiettivo il sistema che scaturisce dal referendum sulla legge elettorale del Senato. Un sistema per tre quarti uninominale ad un turno e per un quarto proporzionale, corrispondente a quell' additional member system che Ralf Daherendorf propone per temperare la rigidità del sistema inglese. Un sistema che consente la rappresentanza di minoranze significative senza compromettere la sostanza del sistema uninominale-maggioritario e quindi di una vera democrazia dell'alternanza.
Sotto questo profilo è quanto mai significativo che i deputati membri del Comitato promotore abbiano depositato in Parlamento, il 23 luglio scorso, una proposta di legge di riforma del sistema elettorale della Camera (a. C. 5872) che corrisponde esattamente a quella del referendum sul Senato.