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Agora' Agora - 17 settembre 1991
REFERENDUM ANTIPROIBIZIONISTA: DICHIARAZIONE DEL PR E DEL CORA

Nel giugno 1993 l'attuale legge sulla droga avrà avuto tre anni di sperimentazione e di applicazione.

Poichè è improbabile che già nel primo anno della prossima legislatura il Parlamento trovi eventualmente in sè la forza di compiere altre scelte (tanto quanto può esser escluso che di qui al termine dell'attuale si torni in proposito ad intervenire significativamente sul piano legislativo) il precostituire la possibilità che il paese sia chiamato a pronunciarsi in via referendaria in quella data può costituire un interesse comune a tutti, da una parte o dall'altra di coloro che si sono confrontati su questo tema.

Per questo, mentre ci prepariamo a presentare una richiesta referendaria di abrogazione delle norme che più furono contrastate nel Parlamento e nel paese, e non di tutta la legge, rivolgiamo un appello a tutte le forme politiche e sociali perchè sostengano questa proposta, o, comunque, non la avversino, onde evitare che assuma il carattere di una preconcetta volontà polemica, che ci auguriamo possa non avere.

L'esempio fornito con il referendum sull'unico voto di preferenza dovrebbe consigliare a tutti noi il massimo di cautela, per evitare che la radicalizzazione delle varie posizioni porti a votazioni di più ampio o generico significato di quello proprio alla specifica iniziativa referendaria, in questo caso oltre tutto nel tempo di eventuale realizzazione.

Ciascuno può comprendere, pensiamo, che nel momento in cui si sta per iniziare la raccolta di firme per altri sei referendum, quelli elettorali e quelli salveminiani o gianniniani che definire li si voglia, per un confronto che dovrebbe tenersi al più presto fra due anni, se venisse a mancare un analogo appuntamento proprio per un tema che ha visto e vede il paese (ed il mondo intero) intensamente coinvolto, le forze politiche e sociali darebbero l'impressione di voler sottrarre al paese una possibilità di valutazione e di giudizio preziosa per tutti, in passato concordemente praticata.

E' quanto fu fatto per il divorzio e per l'aborto, civilmente e proficuamente. Proponiamo di tornare a farlo, uniti sul principio e sul metodo, se non, oggi sugli obiettivi e le previsioni.

 
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