M.S. Giannini e Giovanni Negri (presidente e coordinatore del Comitato promotore dei referendum per la riforma democratica) hanno oggi inviato la seguente lettera al quotidiano La Repubblica.
"Caro Direttore,
apprendiamo dalla stampa dell'avvenuto deposito di una richiesta referendaria in materia di finanziamento pubblico dei partiti. Ci si consenta di formulare amichevolmente una perplessità di metodo ed una osservazione di merito.
Nel metodo, non è infatti auspicabile - pur nella piena legittimità di ogni iniziativa - una eccessiva sovrapposizione di referendum.
Quanto al merito, personalmente non abbiamo mai condiviso la legge sul finanziamento pubblico dei partiti, ma il CORID ha stabilito di non assumere l'iniziativa referendaria sia per le sopra elencate ragioni, sia perché gli 83 miliardi di lire annue devoluti ai partiti sono ben poca cosa rispetto ai proventi derivanti dall'occupazione partitica di tutti i principali ambiti della cosa pubblica.
Ci auguriamo, comunque, che la riproposizione della tematica spinga verso una disciplina legislativa del finanziamento pubblico e dei meccanismi di trasparenza interna dei partiti, così come già annunciato da diversi esponenti di forze politiche laiche e della sinistra, impegnate nel sostegno sia ai referendum elettorali che a quelli da noi promossi per la bonifica dello Stato.
Attorno a questi noi concentreremo dunque le nostre energie, in una stagione referendaria che auspichiamo possa vedere alleati quanti nel mondo della politica, della cultura, dell'economia intendono porre in modo ineludibile la questione Riforma e dare risposta alle ansie di un paese che in mille modi manifesta il desiderio di conquistare più Stato e meno partito.
CORID