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Agora' Agora - 22 settembre 1991
MOZIONE APPROVATA ALL'UNANIMITA' DAL CONSIGLIO FEDERALE DEL PARTITO RADICALE (ROMA, 22 SETTEMBRE 1991)

Il Consiglio federale del Partito radicale

considerando che

occorre prendere atto che, secondo ogni parametro di diritto internazionale e di diritto interno, le istituzioni federali iugoslave non hanno più alcun fondamento di legalità;

occorre denunciare la menzoGna secondo cui quello in atto in Croazia sarebbe una guerra civile e non un conflitto internazionale conseguente ad una aggressione;

occorre trarre tutte le conseguenze dalla dichiarazione del Presidente del Repubblica federale e del Primo Ministro federale secondo cui l'esercito opera al di fuori e contro gli ordini delle autorità legittime e che pertanto le operazioni militari in corso da parte dell'esercito federale si configurano a tutti gli effetti come dei crimini;

occorre denunciare la sistematica e feroce oppressione della popolazione albanese e l'occupazione del Kossovo e la totale violazione delle norme costituzionali che garantiscono a quella regione una autonomia politica e amministrativa;

occorre denunciare parimenti la cecità irresponsabile della comunità internazionale ed in particolare della Comunità europea di fronte alla guerra d'aggressione in atto in Croazia e alla persecuzione della popolazione del Kossovo;

occorre procedere al riconoscimento delle repubbliche e delle regioni autonome dell'ex Iugoslavia come soggetti di diritto internazionale, premessa questa ad una iniziativa efficace di pace nella regione, lì dove procedure democratiche e costituzionali lo abbiano sancito;

occorre che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sia immediatamente investito dell'aggressione della Repubblica di Croazia e dell'occupazione di parte del suo territorio, con la stessa urgenza e determinazione con cui si è proceduto per la crisi del Golfo;

chiede ai suoi militanti e agli eletti nelle diverse istituzioni parlamentari di prendere, in coordinamento tra loro, tutte le opportune iniziative perché:

a) si proceda all'immediato riconoscimento delle repubbliche dell'ex Iugoslavia che hanno democraticamente proclamato la propria indipendenza, venga garantito alle altre repubbliche e regioni autonome la possibilità di deciderlo e sia ripristinato lo stato di diritto nel Kossovo;

b) perché comunque i paesi della Comunità europea tengano fede agli impegni assunti e proclamati e pertanto fissino subito la data ultimativa, non oltre la fine del mese di settembre, entro la quale richiameranno i propri ambasciatori da Belgrado, attueranno misure d'embargo nei confronti della Serbia e l'interdizione dello spazio aereo croato e sloveno, se l'esercito aggressore non si sarà ritirato dalla Croazia;

c) perchè il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sia investito, ai sensi degli articoli 41 e 42 della Carta, della grave minaccia alla sicurezza e alla pace rappresentata dall'aggressione in corso in Croazia e dalla persecuzione e oppressione della popolazione del Kossovo;

d) perché la Comunità europea, anche sulla base di accordi di associazione con le Repubbliche e le regioni autonome dell'ex Iugoslavia, offra una garanzia sovranazionale per i diritti delle minoranze nazionali, etniche e religiose all'interno di ciascuna di esse.

 
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