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Agora' Agora - 30 settembre 1991
DA "SOR GIULIO E SORA NILDE", CUCINA CINESE (EN ATTENDENT LI PENG). LETTERA DI CALDERISI, NEGRI E STRIK LIEVERS AI CAPIGRUPPO DELLA CAMERA: "NON PARTECIPIAMO A QUELLA CENA".

Roma, 30 settembre 1991 - Peppino Calderisi, Giovanni Negri e Lorenzo Strik Lievers hanno oggi inviato la seguente lettera ai capigruppo della Camera e del Senato:

Caro Presidente,

la Presidente Jotti ha invitato i Capigruppo della Camera ad una cena - prevista per venerdì 4 ottobre alle 20,30 presso il chiostro di S.Maria in Campo Marzio - con Pong Chong, Presidente del Comitato permanente del Parlamento Cinese.

Tale invito si inquadra nell'ambito dell'apertura politica decisa da Andreotti nei confronti del regime di Pechino, culminata - nonostante le denunce di Amnesty International e di altre decine di organizzazioni internazionali per i diritti umani - nell'invito ad una visita ufficiale in Italia formulata dal nostro Presidente del Consiglio nei confronti di Li Peng, capo del Governo Cinese.

Nel ricordare e registrare il rifiuto di Andreotti e della Presidente Jotti ad incontrare il Dalai Lama - Premio Nobel per la Pace e leader politico e spirituale del Tibet in esilio - in occasione delle sue passate visite in Italia, vogliamo qui sottolineare come tale atteggiamento non solo contrasti con le scelte compiute da alcuni leaders politici italiani (Pannella, Occhetto, La Malfa, Cariglia, Altissimo) che incontrarono il Dalai Lama, ma con gli incontri formali avvenuti quest'anno fra il leader tibetano e il Presidente degli Stati Uniti George Bush, il Principe Carlo d'Inghilterra, i Ministri degli Esteri di otto paesi europei (fra i quali il francese Dumas) e decine di autorità di governo del nostro continente.

In tale contesto riteniamo che non si debba partecipare alla cena ufficiale con i rappresentanti del regime che assassinò - non più tardi di due anni fa - centinaia di studenti a Piazza Tian An Men, e che è responsabile del genocidio del popolo tibetano. Non c'è real politik nè affarismo politico in grado di giustificare la gravità di questi episodi. L'auspicio è che i gruppi parlamentari autenticamente democratici, sensibili ai valori dei diritti umani e della coerenza fra proclamazioni e scelte politiche agiscano di conseguenza, chiedendo un immediato chiarimento circa le relazioni italo-cinesi.

Il 25 ottobre prossimo sarà peraltro in visita in Italia (Milano) il Dalai Lama. Al di là delle cene ufficiali con coloro che la Presidente Jotti qualifica come "illustri ospiti", che in realtà sono parte integrante di un regime sterminatore delle minoranze politiche, etniche e religiose cinesi, vedremo allora quale accoglienza sarà riservata a chi da oltre trent'anni lotta con la nonviolenza non solo contro gli oppressori del proprio popolo ma anche contro un'indifferenza che oggi pare prevalere soltanto nelle scelte di alcune autorità parlamentari e di governo della Repubblica italiana.

 
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