L'Italia (e la Comunità europea) si sono rese anche giuridicamente complici di un colpo di Stato, di strage, ai danni dei cittadini tutti dell'ex-Jugoslavia.
Hanno dato dignità di governo e rappresentativa, sul piano internazionale, e così interferendo nella situazione jugoslava, a soggetti golpisti criminali.
Con l'ingiunzione di sospensione delle ostilità fatte in modo "neutro" ad entrambi le parti, agli aggrediti ed agli aggressori, anzichè sostenere gli aggrediti, proteggere le vittime, la C.E., e l'Italia, hanno contribuito direttamente a consentire ai golpisti, ed alla Repubblica Serba che da loro è diretta e oppressa, di occupare la metà circa della Repubblica Croata, di cercare il fatto compiuto che costituirà il principale argomento della violenza e del ricatto "serbo".
Occorre, dunque, non solamente riconoscere immediatamente le Repubbliche democraticamente dichiaratesi indipendenti, ma immediatamente ritirare il nostro ambasciatore da Belgrado, togliere ogni rappresentanza al rappresentante "jugoslavo" all'ONU, ingiungere all'esercito golpista ed alla Repubblica serba di immediatamente ritirarsi all'interno dei confini serbi, chiedendo all'ONU ed alla C.E. -se necessario- come già fatto in Medio Oriente, il boicottaggio totale della Repubblica Serba.