Praga, 16 novembre 1991. Alla manifestazione che si è tenuta ieri a Praga, davanti alla Presidenza del Governo, "per il riconoscimento della Croazia e della Slovenia" hanno partecipato diverse decine di persone, tra cui il deputato all'Assemblea federale (Parlamento) Istvan Batta e i deputati al Parlamento nazionale ceco Vladimir Zeman, Ondrej Gina e Zdenek Guzi, tutti iscritti al Partito radicale. Almeno 15 i giornalisti presenti, oltre alle troupe della televisione cecoslovacca e di quella croata.
Hanno anche partecipato, con le rispettive bandiere nazionali, gruppi di Lituani e Lettoni.
La manifestazione ha avuto inizio alle ore 12. Dopo pochi minuti una folta delegazione -guidata da Paolo Pietrosanti e Richard Stockar, e comprendente i parlamentari iscritti al Pr presenti- è stata ricevuta nel Palazzo. Al seguito, i giornalisti.
Il Governo cecoslovacco si era riunito nel corso della mattinata, ed aveva incaricato il Vice Primo ministro Jozef Miklosko di ricevere a suo nome la delegazione.
Nel corso dell'incontro, Richard Stockar ha illustrato i contenuti della iniziativa, che aveva luogo contemporaneamente in numerose altre città europee, e ha consegnato a Miklosko la Mozione approvata al termine dei lavori della seconda sessione del Consiglio federale del Pr, a Zagabria, insieme alla lista di coloro che sono membri di diritto dello stesso Consiglio federale del Partito radicale. Stockar, a nome della delegazione, ha sottolineato in modo particolare la necessità e l'urgenza assolute che il Governo di Cecoslovacchia compia la scelta di riconoscere quelle Repubbliche della ex-Yugoslavia che abbiano affermato democraticamente la propria indipendenza, e intanto, subito, Croazia e Slovenia, atto che sarebbe l'unico in grado di fermare la tragica aggressione in corso. Una dura critica è stata espressa contro la decisione del Parlamento cecoslovacco, che con il rimandare a dicembre il dibattito generale di politica estera aperto dalla relazione del Ministro degli Esteri Dinstbier, ha di fatto rimand
ato il dibattito parlamentare sulla questione yugoslava.
Il Vice-Premier Miklosko ha da parte sua convenuto sulla necessità di assumere decisioni rapidamente, da parte del Governo cecoslovacco, e ha comunicato che è possibile che della situazione di Croazia e Slovenia il Governo discuta nella sua prossima seduta di giovedì. Miklosko si è impegnato a fare in modo che ciascun Ministro, in vista di quella riunione, abbia sul suo tavolo una copia della Mozione approvata dal Consiglio federale del Pr. Miklosko si è anche formalmente impegnato non soltanto ad informare il Governo dell'incontro avuto con la delegazione radicale, ma anche a riferire al Partito radicale a proposito dell'esito della prossima riunione del Governo medesimo.
"La mia opinione -ha detto Miklosko- è che la Cecoslovacchia dovrebbe riconoscere l'indipendenza di Croazia e Slovenia, anche se tale scelta non può essere operata dalla sola Cecoslovacchia, o dalla Cecoslovacchia per prima".
Senza che nessuno glielo chiedesse, in tre diverse occasioni, e davanti ai giornalisti, Miklosko ha poi dichiarato "di essere un simpatizzante del Partito radicale", e ha ricordato la sua firma apposta in calce all'appello per l'abolizione della pena di morte in Urss.
Il deputato al Parlamento nazionale ceco Vladimir Zeman ha da parte sua ricordato che in occasione del Consiglio federale radicale di Zagabria ha fatto parte della delegazione ricevuta dal Presidente Tudjman, e che il Presidente croato gli ha espressamente chiesto di intervenire presso il Governo cecoslovacco. Zeman ha quindi consegnato una sua lettera personale rivolta al Premier Calfa e a tutto il Governo.
Il deputato al Parlamento federale Istvan Batta ha quindi ricordato come numerosissime siano -nella guerra di aggressione in atto- le vittime di etnia ungherese e slovacca, ed ha affermato che sarebbe "orgoglioso se il nostro governo fosse il primo a riconoscere l'esistenza di questi nuovi stati".
Al termine dell'incontro, che è durato oltre 40 minuti, un giornalista ha chiesto al Vice-Premier se egli avrebbe sottoscritto le posizioni espresse dalla Mozione del Consiglio federale radicale, anche qualora il Governo non prendesse decisioni a proposito della crisi ex-yugoslava, e Miklosko ha risposto affermativamente.
Notevolissimo il riscontro della manifestazione praghese da parte della stampa cecoslovacca (anche se c'è da sottolineare soprattutto l'importanza della presenza della televisione croata). La notizia e le foto della manifestazione sono stato riportate da tutti i quotidiani, spesso in prima pagina, in un caso come notizia di apertura del quotidiano. Pressoché nulla è stata invece l'attenzione prestata dalla Radio Radicale italiana alla iniziativa.